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Professioni sostenibili: chi è il Chief Sustainability Officer

Il CSO è colui che monitora l’impronta ambientale e sociale di un’azienda, proponendo una strategia e precise azioni per migliorarla. Un ruolo sempre più richiesto, che con ogni probabilità vedrà ampi margini di sviluppo nell’immediato futuro

“Le autorità di controllo e gli investitori lo pretendono, i clienti lo richiedono e i dipendenti se lo aspettano. Una volta raggiunto un punto in cui un cliente chiede Quali politiche applicate per rendere sostenibile la vostra catena di approvvigionamento?, è bene che abbiate qualcuno pronto a rispondere”. Con questa affermazione, George Serafeim, professore associato della Harvard Business School, introduce la figura del Chief Sustainability Officer. Non un consulente esterno al quale rivolgersi in caso di specifiche necessità, bensì un dipendente in grado di monitorare costantemente l’andamento dell’azienda rispetto agli obiettivi di sostenibilità e di proporre azioni e interventi per migliorarlo. Tra il 2003 e il 2008 il numero di aziende che ha assunto un Chief Sustainability Officer è raddoppiato. E la tendenza prosegue in questa direzione.

L’introduzione del Chief Sustainability Officer in azienda

La responsabilità principale del Chief Sustainability Officer è sviluppare una strategia di sostenibilità e mappare l’introduzione dei cambiamenti all’interno dell’azienda. Tuttavia, la maggior parte delle aziende non accede subito a questo livello. Serafeim ha individuato, in base ai suoi studi, tre fasi ricorrenti:

  • Conformità: in questa fase iniziale, le aziende affrontano attività legate al rispetto delle normative in materia di sostenibilità. Non si tratta dunque ancora di un approccio strategico, e spesso la figura del CSO non è ancora stata individuata.
  • Efficienza: le aziende diventano più strategiche riguardo alla sostenibilità trovando modi per raggiungere l’efficienza risparmiando, come il taglio dei consumi o la riduzione della produzione di rifiuti e delle emissioni di carbonio. In questa fase, è probabile che più aziende assumano o nominino un responsabile ufficiale della sostenibilità aziendale.
  • Innovazione: solo una parte di aziende passa a una fase più avanzata integrando sostenibilità e innovazione. L’obiettivo è massimizzare la redditività a lungo termine includendo nella propria visione problemi di più ampia portata come i cambiamenti climatici e la gestione delle risorse idriche.

Cosa fa il Chief Sustainability Officer

Il CSO monitora le prestazioni aziendali e offre una valutazione sempre aggiornata dell’andamento dell’impresa in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Riferisce direttamente all’Amministratore Delegato (CEO) o a un team di dirigenti esecutivi. I parametri di cui deve tenere conto sono molteplici e investono diversi piani. Dalla carbon footprint aziendale all’utilizzo di energie rinnovabili all’interno dell’azienda, dall’analisi di materialità  al controllo delle operazioni lungo tutta la catena di approvvigionamento.

Può proporre l’attivazione di sustainable business partnership, l’implementazione di processi orientati a un’economia circolare e lavorare affinché l’azienda possa ottenere certificazioni internazionali in ambito ambientale e sociale. Non solo. Sostenibilità significa anche capacità di contribuire al benessere collettivo, sia all’interno, attraverso politiche orientate all’inclusione e alle pari opportunità per i propri dipendenti, sia all’esterno, in relazione al territorio in cui l’azienda si trova e alla comunità che lo abita.

Le competenze del CSO

Anche se diverse Università hanno iniziato a proporre corsi di Laurea mirati a formare i nuovi professionisti della sostenibilità, non esiste un percorso univoco per accedere a questo ruolo dalle competenze sfaccettate. I CSO devono innanzitutto possedere una buona cultura aziendale, comprendere cosa motiva i dipendenti per ideare una strategia condivisa volta a indurre il cambiamento nella direzione della sostenibilità. Devono possedere competenze in campo economico, manageriale e avere una buona familiarità con il linguaggio giuridico per gestire con sicurezza tutta la normativa in materia, così come ottime doti comunicative per entrare in relazione con tutto il personale e con i diversi reparti aziendali.