Pre-COP e COP26: cosa sono e come si svolgeranno
Le Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite rappresentano il momento ufficiale e decisivo per stabilire accordi globali contro i cambiamenti climatici. Un appuntamento preparatorio a Milano precede il vertice che si terrà a Glasgow: forse l’ultima occasione per arginare le conseguenze del surriscaldamento globale
Dal 30 settembre al 2 ottobre, Milano ospita la Pre-COP26, appuntamento che precede la COP26 (Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite), in programma dall’1 al 12 novembre a Glasgow. Una riunione preparatoria che ha l’obiettivo di introdurre e facilitare il dialogo sui temi legati all’ambiente e ai cambiamenti climatici, che verranno affrontati ufficialmente in Scozia. Ma non solo: la Pre-COP26 sarà anche l’occasione per dare voce ai giovani, da sempre in prima linea sulle questioni ambientali, affinché la loro legittima protesta possa tradursi in una proposta sulla quale discutere concretamente.
Cosa sono le Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite (COP)
Le COP – Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite – nascono nel 1992, con la firma, a Rio de Janeiro, di una convenzione nota come United nations framework convention on climate change (Unfccc) da parte di 154 Stati. La convenzione, di per sé, non pone limiti vincolanti alle emissioni di gas serra, ma apre la strada alla firma di altri atti, questa volta obbligatori: i protocolli, dei quali quello di Kyoto rappresenta probabilmente l’esempio più famoso, insieme all’accordo di Parigi. La prima conferenza si tiene nel 1995 a Berlino: arriviamo così, quest’anno, alla ventiseiesima edizione.
La Pre-COP milanese
La complessità dei temi, la varietà delle situazioni socio-economico e delle posizioni politiche in materia ambientale tra i diversi Paesi, è all’origine dell’organizzazione di questa riunione preparatoria alla COP vera e propria. Un momento meno formale – pur restando comunque un incontro ministeriale ufficiale – durante il quale discutere dei potenziali ostacoli all’aumento dell’ambizione climatica e stabilire strategie per superarle durante i negoziati. A Milano saranno presenti delegazioni di circa 40 Paesi, rappresentanti del Segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, i Presidenti degli organi sussidiari della Convenzione e soggetti chiavi del negoziato sul clima.
Youth4Climate: Driving Ambition
All’interno della Pre-COP uno spazio importante sarà riservato ai giovani, protagonisti della lotta per la sostenibilità ambientale. Circa 400 ragazzi di età compresa tra i 15 ei 29 anni (due persone per ognuno dei 197 Paesi membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), si incontreranno nei due giorni precedenti (28 e 29 settembre) per elaborare proposte concrete da presentare alla Pre-COP26 e alla COP26 di Glasgow. All4Climate-Italy 2021 è invece il programma di eventi artistici e culturali che accompagneranno la riunione, tra i quali spicca il concerto a impatto zero, il 30 settembre, dei Rockin 1000.
La COP26 di Glasgow
COP26, il vertice delle Nazioni Unite sul clima, si terrà a Glasgow dall’1 al 12 novembre 2021 sotto la presidenza del Regno Unito, in collaborazione con l’Italia. Si riuniranno oltre 30mila delegati, tra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti, con l’obiettivo di concordare un piano d’azione coordinato per affrontare il surriscaldamento globale. In un momento decisivo nella lotta ai cambiamenti climatici, le aspettative su questo vertice sono elevate. Accompagnate dalla consapevolezza che la strada per trovare un accordo, considerando le enormi disuguaglianze che caratterizzano i vari Paesi, è tortuosa.
“È talmente complessa la Cop 26, per le differenze tra i Paesi che rappresenta e per l’enormità dei problemi sa affrontare, che è velleitario pensare che al primo giorno si possa trovare la soluzione per tutto – ha commentato il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, che il 30 settembre aprirà la Pre-COP di Milano -. Nel momento in cui decidiamo di fare una battaglia comune, planetaria, contro il cambiamento climatico, ricordiamoci che c’è chi ha meno strumenti. Bisogna pensare a delle misure che mitighino non solo il cambiamento climatico, ma anche le differenze tra i Paesi”.
L’ultima opportunità per salvare il Pianeta
Lo sforzo dovrà superare quello messo in campo nei precedenti vertici, perché questa potrebbe essere l’ultima opportunità per tenere sotto controllo le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici. Una preoccupazione condivisa da António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, che rivolgendosi ai leader riuniti in assemblea nella sede dell’Onu a New York ha lanciato un chiaro avvertimento: “Serve un taglio del 45% delle emissioni entro il 2030, eppure un recente rapporto dell’Onu mostra che le emissioni aumenteranno del 16% entro il 2030. Ciò ci condannerebbe all’inferno di un aumento della temperatura di almeno 2,7 gradi rispetto ai livelli preindustriali”.