L’eco-ansia, nota anche come ansia climatica, è una condizione emotiva caratterizzata da preoccupazione cronica, stress e paura legati alla crisi climatica e all’impatto delle attività umane sull’ambiente. Questo fenomeno, sempre più diffuso, colpisce soprattutto i giovani e coloro che sono direttamente esposti agli effetti dei cambiamenti climatici, come le comunità vulnerabili o chi lavora nel settore ambientale.
Vediamo nel dettaglio cos’è l’eco-ansia, quali sono i suoi sintomi e come affrontarla per evitare che diventi un ostacolo alla nostra quotidianità.
Che cos’è l’eco-ansia
L’eco-ansia è stata definita per la prima volta nel 2017 dall’American Psychological Association (APA) come una “paura cronica della catastrofe ambientale”.
Si tratta di un disagio emotivo derivante dalla crescente consapevolezza della crisi climatica, spesso accompagnato da un senso di impotenza e frustrazione di fronte alla lentezza delle azioni politiche e sociali per contrastare il problema.
“I livelli di eco-ansia stanno crescendo, in particolare tra i bambini e i giovani, e potrebbero essere significativi e potenzialmente dannosi per gli individui e la società”, avvertono Mala Rao e Richard A. Powell, del Dipartimento di Cure Primarie e Sanità Pubblica dell’Imperial College di Londra.
L’eco-ansia non è ancora riconosciuta ufficialmente come disturbo mentale, ma numerosi studi dimostrano che ha effetti concreti sulla salute psicologica di chi ne soffre. Secondo diverse ricerche, i livelli di eco-ansia sono in crescita esponenziale, in particolare tra giovani e bambini, e possono portare a conseguenze psicologiche significative.
Più che la tragicità degli eventi in corso, è l’indifferenza con cui la crisi climatica viene trattata da chi occupa posizioni influenti a provocare tra gli attivisti una paura cronica. I fattori psicologici legati ai cambiamenti climatici stanno intaccando profondamente un numero elevato di giovani in tutto il mondo.
Diversi studi hanno provato ad indagare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute mentale. Tra questi, una ricerca del 2021 – pubblicata su Lancet Planetary Health e condotta su un campione di oltre 10.000 giovani tra i 16 e i 25 anni, provenienti da 10 Paesi – ha sottolineato l’impatto che questo fenomeno sta avendo a livello globalel. Più nello specifico:
- il 60% degli intervistati si è dichiarato “molto” o “estremamente” preoccupato per i cambiamenti climatici.
- Il 45% ha affermato che i propri sentimenti riguardo ai cambiamenti climatici hanno influenzato negativamente la loro vita quotidiana.
Le conseguenze dell’eco-ansia
Le cause dell’eco-ansia sono molteplici e spesso si sovrappongono a fattori psicologici e sociali. Tra le principali troviamo:
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Esposizione diretta ai cambiamenti climatici
- Persone che vivono in zone colpite da eventi climatici estremi, come alluvioni, incendi, siccità e uragani, sperimentano una forte instabilità emotiva e senso di perdita.
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Mancanza di azioni concrete da parte di governi e aziende
- La percezione che chi ha il potere di cambiare le cose non faccia abbastanza è una delle principali fonti di frustrazione tra i giovani attivisti e le comunità sensibili al problema.
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Eccessiva esposizione alle notizie negative
- L’infodemia climatica – il flusso costante di informazioni negative sui media e sui social network – amplifica il senso di paura e disperazione, alimentando lo stress.
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Impatto sulle popolazioni vulnerabili
- Le comunità indigene, i piccoli agricoltori e i lavoratori delle zone costiere sono tra le categorie più a rischio di eco-ansia, perché la crisi climatica minaccia direttamente la loro sopravvivenza.
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Pressione sociale e senso di colpa ambientale
- Alcune persone si sentono in colpa per il loro stile di vita o per non riuscire a fare abbastanza per combattere il cambiamento climatico, contribuendo all’ansia e alla frustrazione.
I sintomi
L’eco-ansia si manifesta in modi diversi, a seconda dell’intensità e della sensibilità individuale. Tra i sintomi più comuni, però, possiamo trovare:
- Solastalgia: un senso di nostalgia e perdita per un ambiente che sta cambiando o scomparendo.
- Attacchi di ansia e panico: forti stati di agitazione quando si affrontano argomenti legati ai cambiamenti climatici.
- Stress e insonnia: difficoltà a dormire o rilassarsi a causa della preoccupazione per il futuro del pianeta.
- Senso di colpa climatico: paura che le proprie azioni quotidiane contribuiscano alla crisi ambientale.
- Depressione ecologica: una sensazione di impotenza e tristezza costante di fronte alle notizie sui disastri ambientali.
- Isolamento sociale: difficoltà nel relazionarsi con persone che non condividono la stessa consapevolezza ambientale.
Questi risultati sottolineano l’importanza di riconoscere e validare l’eco-ansia come una risposta emotiva legittima alla crisi climatica. Se non gestita, l’eco-ansia può impattare seriamente la qualità della vita e contribuire allo sviluppo di disturbi depressivi e disturbi d’ansia generalizzata.
Come evidenzia una ricerca pubblicata sul Journal of Child Psychology and Psychiatry, sono soprattutto le generazioni più giovani e pagare il prezzo di questo fenomeno, poiché più esposte agli impatti dei cambiamenti climatici e meno dotate di risorse emotive e cognitive per farvi fronte.
L’eco-ansia nei bambini e negli adolescenti può manifestarsi con sintomi specifici, quali paura di eventi climatici estremi, preoccupazione per il futuro del pianeta e delle generazioni future, tristezza per la perdita di specie animali e ambienti naturali, senso di colpa per il proprio impatto ambientale, difficoltà a dormire e incubi, irritabilità, nervosismo, pianto frequente, mal di testa, mal di pancia, difficoltà a concentrarsi a scuola e ritiro dalle attività.
L’importanza di non trascurare gli effetti dell’eco ansia
Gli impatti sulla salute mentale della crisi climatica hanno profonde implicazioni. Risposte psicologiche come la paura, l’impotenza e la rassegnazione sono seri ostacoli all’azione collettiva e alla capacità di costruire strategie di resilienza e adattamento.
Trascurare gli effetti della crescente eco-ansia rischia di esacerbare le disuguaglianze sanitarie e sociali tra coloro che sono vulnerabili a questi impatti psicologici. Gli effetti socioeconomici, ancora non quantificati, si aggiungeranno ai costi nazionali necessari per affrontare la crisi climatica.
L’eco-ansia e le disuguaglianze sociali
Uno degli aspetti meno discussi dell’eco-ansia è il suo legame con le disuguaglianze sociali.
Le persone più vulnerabili ai cambiamenti climatici – come le comunità indigene, le fasce a basso reddito e gli agricoltori – sono anche quelle che soffrono maggiormente di eco-ansia.
- Chi ha più risorse economiche può adottare misure di adattamento, come trasferirsi in zone meno esposte ai disastri climatici o investire in soluzioni sostenibili.
- Le popolazioni più povere, invece, subiscono l’impatto del cambiamento climatico senza poter reagire, alimentando un circolo vizioso di disagio psicologico e marginalizzazione.
Questa disparità evidenzia come la crisi climatica non sia solo un problema ambientale, ma anche un’emergenza sociale e umanitaria.
Come affrontare l’eco-ansia: strategie e soluzioni
L’eco-ansia può essere gestita con approcci mirati, che aiutano a riequilibrare le emozioni e trasformare la paura in azione concreta.
1. Informarsi in modo equilibrato
- Evita il doomscrolling (consumo ossessivo di notizie negative).
- Segui fonti autorevoli che forniscono sia informazioni sui problemi sia sulle soluzioni.
2. Passare all’azione
- Coinvolgiti in iniziative di volontariato ambientale.
- Riduci la tua impronta ecologica con scelte più sostenibili.
- Fai sentire la tua voce attraverso petizioni e attivismo.
3. Connettersi con la natura
- Trascorrere del tempo all’aperto aiuta a ridurre lo stress e a riscoprire il legame positivo con l’ambiente.
4. Parlare delle proprie emozioni
- Condividere le proprie preoccupazioni con amici o gruppi di supporto può aiutare a ridurre il senso di solitudine.
5. Considerare il supporto di un professionista
- Se l’eco-ansia diventa debilitante, uno psicologo specializzato in terapia ecologica può fornire strumenti utili per gestirla.