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murales antismog

L’arte che pulisce l’aria: i murales antismog

Da un capo all’altro del mondo si stanno moltiplicando gli eco-murales, opere realizzate da street artists con una speciale vernice Made in Italy che assorbe l’inquinamento. Proprio come fa un bosco

La street art non è più soltanto un elemento decorativo per ravvivare il grigio delle nostre città. In alcuni casi – sempre più frequenti – può diventare uno strumento per combattere lo smog grazie a una speciale vernice che assorbe e trasforma gli agenti inquinanti. Da Roma a Milano, fino a Città del Messico, aumentano le opere d’arte amiche dell’ambiente, che oltre all’azione diretta sulla qualità dell’aria svolgono un’attività di sensibilizzazione sui temi legati alla sostenibilità ambientale: passeggiando o guidando per le strade è impossibile ignorarli. Col tempo, i murales antismog potrebbero diventare tappe di itinerari turistici urbani alternativi.

La tecnologia Airlite

Tutto nasce dalla vernice ideata dal bolognese Massimo Bernardoni. Si chiama Airlite, e sfrutta un processo simile a quello della fotosintesi clorofilliana, attraverso il quale le piante assorbono anidride carbonica producendo ossigeno. Si tratta di una vernice in polvere a cui viene aggiunta dell’acqua contenente biossido di titanio in grado di attivarsi con la luce, naturale o artificiale. Le particelle inquinanti dei fumi di scarico, come gli ossidi di azoto e zolfo, il benzene e il monossido di carbonio, ma anche i composti organici volatili come batteri, virus e muffe vengono catturate e trasformate attraverso una reazione chimica in innocue molecole di sale. L’effetto è un notevole miglioramento della qualità dell’aria. Secondo quanto riportato dall’azienda, 100 metri quadri dipinti con Airlite hanno lo stesso effetto di un bosco della stessa superficie e consentono di compensare le emissioni medie prodotte da 18 automobili in un anno.

A Roma il murales antismog più grande d’Europa

Il murales antismog più grande d’Europa si trova a Roma, in via del Porto Fluviale, nel quartiere Ostiense, uno dei più trafficati della città. Si chiama “Hunting Pollution” ed è stato inaugurato il 26 ottobre 2018, in collaborazione con Yourban2030. L’autore è Iena Cruz, all’anagrafe Federico Massa, street artist milanese residente a New York. L’opera, raffigurante un airone tricolore (specie in via di estinzione) poggiato su un barile di petrolio mentre caccia la sua preda, è grande 1000 metri quadrati ed è in grado di ripulire l’aria come un bosco di 30 alberi. Utilizzando la stessa vernice, Massa ha regalato un’opera anche alla sua città, “Anthropoceano”, un grande murale nella zona Lambrate di Milano (via Giovanni Viotti 13) che racconta il nostro impatto sugli ecosistemi marini, realizzato in collaborazione con l’associazione Worldrise. Il soggetto è una piattaforma petrolifera all’interno di un contenitore di plastica che a sua volta intrappola l’ecosistema marino rappresentato da alcune delle sue creature più affascinanti.

Il Veneto in prima linea

Grazie al festival biennale di street art Super Walls, venti muri delle città di Padova e Abano Terme hanno cambiato volto con gli interventi di 16 artisti internazionali. Nel complesso, le opere ammontano a una superficie di 2000 metri quadri, in grado di eliminare l’inquinamento prodotto da 156.220 auto in un anno. C’è il murales realizzato in via Castelfidardo a Padova da Alessio-b, una bambina con un casco da astronauta che guarda il cielo stellato, omaggio alle stelle dipinte da Giotto nella cappella degli Scrovegni, mentre Axe ripropone lo slogan “I don’t want your hope”, la frase pronunciata di fronte ai potenti del mondo da Greta Thunberg in un famoso discorso tenuto al World Economic Forum: le bolle di sapone soffiate dalla bambina disegnata nel murales rappresentano i desideri e le speranze delle nuove generazioni per il futuro.

Tracce di arte green dall’Italia al resto del mondo

A Milano, Airlite ha lasciato il segno anche con i tre Futurewear Walls, realizzati durante la Green Week da Camilla Falsini, Giorgio Bartocci e Moneyless (Teo Pirisi) su commissione di Napapijri, visibili in viale Padova, corso di Porta Garibaldi e corso di Porta Romana. A Parma, SeaCreative ha realizzato un suggestivo murales, nell’ambito del progetto Ikea Loves Earth, che ha ricoperto una parete intera del sottopassaggio della stazione FS, in via Trento; l’opera ha un doppio obiettivo: riqualificare una zona degradata e purificare l’aria di una delle aree a maggior percorrenza. Rientra nello stesso progetto il disegno che lo street artist Tellas ha creato a Roncadelle, in provincia di Brescia: un inno alla natura su una facciata deteriorata che apre l’ingresso alle scuole. A Bacau, in Romania, lo scorso settembre è stato inaugurato il primo eco-murales, grande 250 metri quadrati e tradotto in lingua braille perpuntare i riflettori sui problemi di inclusione sociale delle persone con disabilità. Anche Città del Messico, infine, è stata coinvolta dalla green art di Airlite con tre giganteschi murales, per una superficie totale di 2.000 metri quadri, nei quartieri di Cuauhtémoc, Juárez e Roma.