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Utili e innovativi: ecco i prodotti sostenibili made in Italy

L’Italia si sta distinguendo per l’attenzione all’ambiente e l’interesse nell’economia circolare. Dalle grandi aziende alle giovani startup, aumentano le proposte di oggetti smart e attenti ai principi dello sviluppo sostenibile

Tutto ebbe origine nel 1990, quando Novamont iniziò a produrre nel suo stabilimento di Terni una bioplastica completamente biodegradabile a partire dall’amido di mais: il Mater-B. Un materiale rivoluzionario, che da allora si utilizza per realizzare imballaggi, giocattoli, posate, stoviglie e buste. Nei decenni successivi, e in modo particolare negli ultimi anni, numerose aziende e startup italiane hanno scelto la strada dell’economia circolare e della sostenibilità. Spesso con una buona dose di inventiva. Ecco alcuni dei nuovi prodotti sostenibili made in Italy.

L’eco-packaging per gli alimenti

Ed è proprio Novamont una delle aziende protagoniste di un nuovo concetto di imballaggio alimentare, lanciato in questi giorni. Al quale senza il Mater-B non sarebbe stato possibile approdare. L’azienda produttrice di bioplastiche insieme a SunChemical Group, Ticinoplast e Uteco Group – filiera di eccellenze industriali e tecnologiche tutta italiana – ha dato vita a una nuova gamma di contenitori flessibili. Si possono utilizzare per le minestre e le zuppe pronte ma anche per marmellate, condimenti e molti altri alimenti. Condividendo i rispettivi know-how, le aziende hanno messo a punto una soluzione che combina biodegradabilità e compostabilità dei materiali a tecniche di estrusione, stampa e laminazione. Il packaging ottenuto può così essere destinato alla raccolta dell’umido.

Pcup, il bicchiere intelligente

PCup è la prima alternativa concreta al bicchiere usa e getta. È prodotto in silicone alimentare, quindi a partire dalla sabbia e non dal petrolio – spiegano i fondatori della startup https://sustrain.com/wp-content/uploads/2021/02/Greta-e-gli-altri-quelli-che-protestano-per-un-mondo-piu-sostenibile-scaled-e1614000440393-1.jpg Pisoni e Stefano Fraioli – un materiale resistente, infrangibile e flessibile, riutilizzabile migliaia di volte. Con un plus tecnologico: un’app e un chip che permettono al consumatore di ordinare bevande attraverso transazioni prive di scambio di denaro.

Come funziona? Appoggiando il bicchiere su un apposito display, il chip dialoga con il tablet in dotazione al banco. Il quale visualizzerà l’ordine e l’avvenuto pagamento. Il chip registra l’ora di ritiro del bicchiere, quale bevanda si consuma, in che quantità e quanta plastica è stata risparmiata. Ispirato alla logica del product as service, questo bicchiere, di fatto, offre un servizio. La piattaforma digitale PCup, inoltre, consente l’interazione fra i partecipanti. Ma solo se lo si desidera: chi è poco social non deve preoccuparsi.

iMask2, la mascherina ecologica

Arriva dalla Sicilia, più precisamente da Siracusa, la nuova mascherina ecologica iMask2, evoluzione di un primo modello aggiornato grazie ai feedback dei consumatori. Il livello di protezione è paragonabile alle mascherine FFP2 e FFP3, le più efficaci finora sul mercato. I fori di traspirazione che consentono l’ingresso dell’aria si estendono sul 90% della superficie ricalcando la forma del copri-filtro interno. Venduta in tre taglie differenti, è adatta anche ai bambini. iMask2 è riutilizzabile all’infinito e realizzata con materiali totalmente riciclabili. Si può lavare e sterilizzare a ogni utilizzo. Così si riduce il consumo di mascherine usa e getta limitando il problema dello smaltimento dei prodotti monouso. Il filtro, un dispositivo medico registrato, va invece cambiato una volta al mese, ma è anch’esso riciclabile.

Orange Fiber, tessuti d’agrumi

Orange Fiber è l’azienda italiana che ha brevettato e produce tessuti sostenibili dai sottoprodotti agrumicoli. Siamo ancora una volta in Sicilia, questa volta a Catania. La startup, fondata da Enrica Arena e Adriana Santanocito, crea tessuti di alta qualità partendo dalle centinaia di migliaia di tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola produce ogni anno. Evitando così gli ingenti costi per l’industria e per l’ambiente legati allo smaltimento. Nel 2017 Salvatore Ferragamo ha lanciato la prima collezione di moda realizzata con la tecnologia della startup sostenibile Orange Fiber. E i riconoscimenti da istituzioni nazionali e internazionali non hanno tardato ad arrivare.

Beeing, l’apicoltura urbana

Beeing è una startup nata a Faenza da un’idea di Roberto Pasi e Gabriele Garavini che ha dato vita a B-Box. Un’arnia per l’apicoltura urbana che richiede meno di un metro quadrato di spazio. È utilizzabile da chiunque, senza particolari protezioni. Questa arnia è dotata di un sistema che permette di separare la zona dove le api vivono da quella dove depositano il miele. Così nessuno corre rischi, e tutta la famiglia può osservare l’incessante lavoro che avviene all’interno attraverso le pareti trasparenti. La dimensione di B-Box è stata studiata per tutelare gli insetti e permettere di estrarre solo l’eccesso di miele, lasciandone a sufficienza per le api. Rappresenta infatti il loro nutrimento e la loro scorta per il periodo invernale.