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Rigenerazione urbana in Italia: le prospettive del 2021

Il restyling delle città è oggetto di politiche governative da diversi anni. Ora, con un primo bando da 850 milioni, parte una nuova stagione che vede nel complesso 8,5 miliardi da investire nell’arco di 7 anni

Il tema della rigenerazione urbana è diventato una priorità negli ultimi anni; non solo in Italia, ma in tutta Europa. Non si parla di semplici interventi architettonici, bensì di azioni complessive che tengano conto del tessuto sociale, economico e culturale di ogni territorio. Valorizzandone le peculiarità, con un’attenzione particolare alle periferie e naturalmente alla sostenibilità ambientale. Un processo che vede coinvolti soggetti pubblici e privati, associazioni, società civile e cittadini: spesso, infatti, sono i percorsi partecipativi a produrre i risultati più soddisfacenti. Perché le città diventino anche luogo d’incontro e di benessere, offrendo opportunità d’inclusione e di crescita collettiva, è necessario il contributo di tutti coloro che ne fanno parte.

Gli interventi del governo

Diverse leggi hanno cercato di mettere mano alla riqualificazione delle città, con un focus proprio sulle periferie. Tra queste, il decreto Sblocca Italia del 2014 con il programma “Cantieri in comune”, la legge di stabilità 2015, che ha previsto la predisposizione di un “Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” e la legge di stabilità 2016, che ha istituito il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.  Con la legge di bilancio 2020 è stato fatto un altro passo avanti: dal 2021 al 2034, i Comuni italiani avranno a disposizione 8,5 miliardi di euro da investire in progetti di rigenerazione urbana.

Il nuovo bando da 850 milioni: i criteri di selezione

Con un decreto interministeriale firmato dalla ministra alle Infrastrutture, Paola De Micheli, e controfirmato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, il governo ha stanziato i primi 850 milioni di euro per il restyling delle città dal fondo di 8,5 miliardi di euro previsto dalla legge di bilancio 2020. Regioni, città metropolitane, capoluoghi di città metropolitane e di provincia e comuni con oltre 60mila abitanti avranno 120 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale per presentare fino a tre proposte che verranno selezionate in base ai seguenti criteri:

  1. presenza di aspetti innovativi e di green economy
  2. investimenti su immobili di edilizia residenziale pubblica, con preferenza per le aree a maggiore tensione abitativa
  3. recupero e valorizzazione dei beni culturali, ambientali, paesaggistici e architettonici
  4. bilancio zero del consumo di nuovo suolo mediante interventi di recupero e riqualificazione di aree già urbanizzate
  5. attivazione di altre risorse pubbliche e private in aggiunta a quelle richieste
  6. coinvolgimento di operatori privati
  7. applicazione della metodologia Bim (Building Information Modeling) e della progettazione digitale.

Settori e finalità

Oltre ai criteri di selezione, il bando indica i settori e le finalità alle quali dovranno mirare i progetti proposti:

  1. riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale
  2. rifunzionalizzazione di aree e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo
  3. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani, dei servizi e delle infrastrutture
  4. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici
  5. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

Alcuni esempi

Nel corso del 2020 diverse città e paesi italiani hanno realizzato progetti di riqualificazione urbana che seguono la direzione indicata dall’ultimo bando. Alcuni arrivano da paesi di piccole dimensioni come Motta di Livenza, in provincia di Treviso, dove un’area per la raccolta differenziata è stata trasformata in un parco pubblico attrezzato con un progetto che limita i costi ambientali di smaltimento e le nuove costruzioni non strettamente necessarie. A Firenze, la fabbrica Manifattura Tabacchi, disegnata dall’ingegner Pier Luigi Nervi negli anni Trenta e dismessa nel 2001, ora rinasce come polo urbano destinato ai giovani, confermando la tendenza internazionale alla rigenerazione delle ex aree industriali. In Campania è partito il cantiere per la realizzazione del progetto Greenway, una pista ciclopedonale sul percorso della dismessa linea ferroviaria Torre Annunziata Cancello: lunga 12 km, consentirà di raggiungere il mare dal Vesuvio in bicicletta, pedalando in sicurezza nel verde.