Il capoluogo lombardo è stato tra i primi in Italia ad attivare una strategia di riqualificazione urbana leggera, veloce e condivisa. Una panoramica dei principali interventi
Con i suoi pois bianchi e gialli e i grandi tavoli da ping-pong, piazza Dergano è diventata il simbolo della riqualificazione leggera e creativa a Milano. È avvenuto qui, infatti, il primo intervento di urbanismo tattico in città. Un esperimento riuscito che ha aperto la strada al programma Piazze Aperte, una strategia di rigenerazione urbana fondata sul coinvolgimento dei territori e di chi li abita. Ne parliamo con l’architetto Demetrio Scopelliti, direttore Urbanistica, Territorio e Spazio Pubblico per AMAT (Agenzia Mobilità, Ambiente e Territorio del Comune di Milano), che in questi anni ha collaborato allo sviluppo di progetti strategici come il Piano di Governo del Territorio Milano 2030, all’interno del quale si collocano i progetti di urbanismo tattico che stanno interessando la città.
Un patto tra Comune e cittadini per cambiare il volto della città
“Abbiamo iniziato a lavorare sull’urbanismo tattico nel 2018 con alcuni progetti pilota in modo da sperimentare l’effetto di questa tipologia di interventi per poi concertarne l’assetto definitivo con i cittadini – spiega Scopelliti – Interventi leggeri, veloci, economici realizzati in collaborazione con il territorio che avevano l’obiettivo di ottenere effetti immediati capaci di incidere concretamente sulla relazione tra la città e i suoi abitanti. Abbiamo lavorato molto sui quartieri periferici, perseguendo l’idea di una città multicentrica. L’inaugurazione di piazza Dergano, con una festa alla quale hanno partecipato centinaia di persone, è stato il momento decisivo che ci ha spinto ad andare avanti. Una settimana dopo abbiamo realizzato un intervento simile in piazza Angilberto, al quartiere Corvetto”.
“Nel 2019 abbiamo quindi lanciato un’open call, Piazze Aperte in ogni quartiere, raccogliendo 65 proposte di collaborazione dalla società civile, da associazioni e gruppi di cittadini. I progetti si sviluppano mediante “patti di collaborazione” tra cittadini e pubblica amministrazione che affida una responsabilità importante, sia progettuale che gestionale, ai cittadini stessi e ad altri soggetti sul territorio – come associazioni o aziende – mentre il Comune svolge prevalentemente un ruolo di facilitazione e collaborazione alla realizzazione degli interventi. Gli interventi di Piazze Aperte si collocano in due macro categorie: l’ottimizzazione di zone adibite alla viabilità – strade o parcheggi – che possono essere aperte alle persone, modificando o deviando il traffico veicolare, e l’attivazione di spazi pedonali già esistenti con interventi di solo arredo”.