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Cos’è l’inquinamento digitale e come limitarlo

L’inquinamento digitale è una delle forme di impatto ambientale meno evidenti ma sempre più rilevanti. Anche se il digitale ha ridotto la necessità di spostamenti e l’uso della carta, ha generato un crescente consumo di energia e risorse che alimentano il cambiamento climatico.

Ogni nostra attività online, dall’invio di un’email allo streaming di un video, ha un costo in termini di emissioni di CO2 e contribuisce all’impronta ecologica globale. Basti pensare che guardare un’ora di video tramite smartphone corrisponde al consumo annuo di un frigorifero. Mentre l’invio di una e-mail con un allegato equivale a una lampadina accesa per un’intera giornata.

 

Alla luce di queste informazioni dovremmo quindi rivedere alcune azioni che compiamo con leggerezza, facilmente anche in buona fede, ritenendole innocue.

 

Scopriamo insieme cos’è l’inquinamento digitale, quali sono le principali fonti di emissioni e come ridurre il nostro impatto.

Le principali fonti di inquinamento digitale

1. Data center e infrastrutture IT

I data center, ovvero i giganteschi server che ospitano siti web, applicazioni e servizi cloud, consumano quantità enormi di elettricità. Si stima che il 10% del consumo energetico globale sia dovuto a queste infrastrutture.

 

Molte grandi aziende tecnologiche, come Google e Apple, stanno investendo in energia rinnovabile per i loro server, ma il problema rimane per i fornitori più piccoli che ancora utilizzano fonti fossili.

 

2. Streaming video e social network

Come abbiamo anticipato, guardare un’ora di video in streaming produce circa 36 grammi di CO2, equivalente al consumo energetico di un frigorifero acceso per un giorno.

 

Le piattaforme più energivore includono:

 

  • YouTube e Netflix: lo streaming in alta definizione richiede grandi quantità di dati.
  • Social media (Facebook, Instagram, TikTok, Twitter): il caricamento e la riproduzione automatica di video e immagini ad alta risoluzione consumano energia sia sui dispositivi che nei data center.

 

3. Email e comunicazioni digitali

Anche l’invio di una semplice email ha un impatto. Alcuni dati chiave:

 

  • Una email senza allegati produce circa 4 grammi di CO2.
  • Una email con allegati pesanti può arrivare fino a 50 grammi di CO2.
  • Ogni giorno vengono inviate oltre 300 miliardi di email, con un’impronta ecologica enorme.

 

L’uso eccessivo di newsletter, spam e allegati inutili contribuisce ad aumentare in modo significativo le emissioni.

Poi c’è WhatsApp, il cui singolo utilizzo supera di poco a livello di impatto ambientale l’invio di una e-mail (ma è molto più frequente). A voler essere sostenibili, bisognerebbe inviare solo SMS, di gran lunga meno inquinanti. E ridurre la frequenza delle videoconferenze, delle quali, dall’avvento della pandemia, si fa un uso talvolta eccessivo. Una videoconferenza della durata di un intero pomeriggio alla quale prendono parte persone provenienti da diversi Paesi può produrre da sola 215 kg di co2.

 

4. Produzione e smaltimento dei dispositivi elettronici

Smartphone, tablet, laptop e PC hanno un ciclo di vita breve e sono prodotti con materiali altamente inquinanti, tra cui terre rare e metalli pesanti.

 

Ogni nuovo dispositivo richiede:

 

  • Emissioni di CO2 elevate per la produzione.
  • Estrazione di materie prime con un impatto devastante sugli ecosistemi.
  • Smaltimento problematico, poiché molti componenti non sono riciclabili.

Prolungare la vita dei propri dispositivi è una delle strategie più efficaci per ridurre l’inquinamento digitale.

Come ridurre l’inquinamento digitale: 10 azioni pratiche

Una parte consistente dell’impegno necessario per ridurre l’inquinamento digitale ricade sulle società tecnologiche o che operano sul web. Prima di tutto per rendere i dispositivi più duraturi nel tempo. E in secondo luogo nel mettere in pratica alcune semplici opzioni che permetterebbero di risparmiare molta energia.

Una seconda parte di responsabilità può invece ricadere sui comportamenti dei singoli individui, tra le attività che – tutti noi – possiamo mettere in pratica ci sono.

 

1. Ridurre l’invio di email superflue

  • Evita di inviare email inutili con risposte come “Ok” o “Grazie”.
  • Comprimi gli allegati o utilizza link cloud invece di file pesanti.
  • Cancella regolarmente le email obsolete e disiscriviti dalle newsletter non necessarie.

 

2. Limitare lo streaming in alta definizione

  • Guarda video in qualità standard (720p invece di 4K) per ridurre il consumo di dati.
  • Scarica contenuti offline invece di riprodurli in streaming più volte.
  • Disattiva la riproduzione automatica dei video sui social media.

 

3. Spegnere webcam e videochiamate quando non necessarie

Le videoconferenze possono essere molto impattanti:

 

  • Una call di un’ora con webcam accesa genera fino a 1 kg di CO2.
  • Spegnere la webcam quando non necessaria riduce del 96% l’impatto energetico.

 

4. Sostituire meno frequentemente i dispositivi

  • Acquista smartphone, PC e tablet solo quando necessario.
  • Scegli modelli riparabili e con una lunga durata.
  • Ricicla correttamente i dispositivi elettronici obsoleti.

 

5. Usare motori di ricerca sostenibili

Motori di ricerca come Ecosia utilizzano i profitti generati dalle ricerche per piantare alberi e compensare le emissioni.

 

6. Disattivare le notifiche push inutili

Le notifiche continue fanno accendere lo schermo dello smartphone centinaia di volte al giorno, aumentando il consumo di energia.

 

7. Limitare l’uso del cloud e delle archiviazioni online

  • Conserva file in locale anziché su servizi cloud non necessari.
  • Elimina file obsoleti per ridurre lo spazio occupato nei data center.

 

8. Utilizzare siti web ottimizzati e modalità scura

  • I siti web con design minimalista e immagini leggere consumano meno energia.
  • Attivare la dark mode riduce il consumo di batteria su dispositivi OLED.

 

9. Spegnere e scollegare i dispositivi inutilizzati

  • Scollega caricabatterie e dispositivi elettronici quando non in uso.
  • Evita di lasciare il PC in standby per periodi lunghi.

 

10. Sensibilizzare su questi temi

Diffondere la consapevolezza sull’inquinamento digitale è essenziale per cambiare le abitudini. Condividere informazioni e adottare buone pratiche aziendali può fare la differenza.