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Cos’è un fenomeno meteorologico estremo: caratteristiche, esempi e cosa fare

Un fenomeno meteorologico estremo rappresenta un evento atmosferico che si discosta significativamente dalle condizioni climatiche normali per intensità, durata o frequenza, spesso causando impatti considerevoli sull’ambiente, la società e l’economia.

Con l’intensificarsi dei cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature globali, questi eventi stanno diventando sempre più frequenti e intensi, rendendo essenziale comprenderne le caratteristiche e le implicazioni per la sostenibilità e la sicurezza delle comunità.

Che cos’è un evento atmosferico estremo

Gli eventi atmosferici estremi sono fenomeni meteorologici che si verificano quando i parametri climatici superano soglie statistiche ben definite, tipicamente corrispondenti al 10° o 90° percentile della distribuzione climatologica di riferimento.

Questi eventi rappresentano deviazioni significative dalla normalità climatica e sono caratterizzati da intensità, durata o timing inusuali rispetto alle condizioni medie dell’area geografica interessata.

Definizione scientifica

Dal punto di vista meteorologico, un fenomeno meteorologico estremo viene classificato tale quando si verifica almeno una delle seguenti condizioni:

  • il superamento di soglie prestabilite per parametri specifici (temperatura, precipitazioni, vento)
  • la combinazione simultanea di più fattori meteorologici avversi,
  • la persistenza prolungata di condizioni meteorologiche anomale.

La definizione di “estremo” è sempre relativa al contesto geografico e climatico locale, poiché ciò che costituisce un evento estremo in una regione può essere normale in un’altra.

Relazione con i cambiamenti climatici

Il legame tra cambiamenti climatici e intensificazione degli eventi estremi è scientificamente documentato.

L’aumento delle temperature globali modifica i pattern atmosferici, aumentando l’energia disponibile nel sistema climatico e alterando la circolazione delle masse d’aria. Questo processo comporta un incremento nella frequenza e nell’intensità di molti fenomeni estremi, rendendo necessarie nuove strategie di adattamento e transizione ecologica.

Caratteristiche principali

Intensità e magnitudo

I fenomeni meteorologici estremi si distinguono per la loro intensità eccezionale rispetto agli standard climatici locali:

  • Superamento di soglie critiche: Valori che eccedono i percentili storici di riferimento (solitamente 95° o 99° percentile)
  • Magnitudo inusuale: Intensità che si verificano statisticamente una volta ogni 10, 50 o 100 anni
  • Rapidità di sviluppo: Evoluzione accelerata che può cogliere impreparati i sistemi di allerta
  • Energia concentrata: Rilascio di quantità enormi di energia in tempi e spazi limitati

Durata temporale

La durata degli eventi estremi varia considerevolmente in base alla tipologia del fenomeno.

Le tempeste e i tornado possono durare da pochi minuti a diverse ore, mentre eventi come le ondate di calore o le siccità possono estendersi per settimane o mesi.

La durata influenza significativamente l’impatto complessivo del fenomeno, poiché eventi di lunga durata possono causare stress cumulativo sugli ecosistemi e sulle infrastrutture umane.

Impatti multisettoriali

Gli eventi estremi generano conseguenze che si propagano attraverso diversi settori della società. Gli impatti primari riguardano direttamente l’ambiente fisico, mentre quelli secondari e terziari si manifestano nell’economia, nella salute pubblica e nel tessuto sociale. Questa caratteristica multisettoriale rende necessario un approccio integrato nella valutazione dei rischi e nella pianificazione delle misure di prevenzione e adattamento.

Quali sono i principali tipi di eventi climatici estremi

Eventi termici estremi

  • Ondate di calore: Periodi prolungati di temperature eccezionalmente elevate che superano le medie stagionali per almeno 2-3 giorni consecutivi. Le ondate di calore rappresentano uno dei fenomeni più pericolosi per la salute umana, particolarmente nelle aree urbane dove si verifica l’effetto “isola di calore”.
  • Ondate di freddo: Eventi caratterizzati da temperature estremamente basse che persistono per diversi giorni, spesso accompagnate da nevicate intense e venti forti. Questi fenomeni possono causare danni alle colture, interruzioni nei servizi essenziali e rischi per la salute.
  • Gelate tardive o precoci: Temperature sotto lo zero che si verificano in periodi inusuali dell’anno, causando danni significativi all’agricoltura e agli ecosistemi naturali.

Eventi idrometeorici

  • Precipitazioni intense: Piogge caratterizzate da elevati accumuli in brevi periodi, tipicamente superiori ai 50mm in un’ora o 100mm in 24 ore. Questi eventi possono causare alluvioni lampo, esondazioni urbane e dissesto idrogeologico.
  • Grandinate severe: Fenomeni caratterizzati da grandine di dimensioni eccezionali (diametro superiore ai 2cm) che possono causare danni estesi a colture, veicoli e strutture.
  • Neve abbondante: Nevicate con accumuli significativamente superiori alle medie climatiche, spesso accompagnate da venti forti che creano condizioni di blizzard.

Eventi anemologici

I fenomeni legati al vento estremo includono diverse tipologie con caratteristiche specifiche:

  • Tornado: Vortici d’aria rotanti con velocità che possono superare i 300 km/h
  • Uragani e cicloni tropicali: Sistemi di bassa pressione con venti sostenuti superiori ai 118 km/h
  • Downburst: Correnti discendenti che generano venti distruttivi al suolo
  • Trombe marine: Tornado che si formano sopra specchi d’acqua

Eventi siccitosi

La siccità rappresenta uno degli eventi estremi più complessi da definire e gestire. Si manifesta come deficit prolungato di precipitazioni rispetto alle medie climatiche, con impatti graduali ma persistenti su risorse idriche, agricoltura ed ecosistemi. La siccità meteorologica può evolvere in siccità agricola, idrologica e socio-economica, creando effetti a cascata su diversi settori.

Esempi di eventi estremi in Italia (2024-2025)

Record 2024: 351 eventi estremi

Il 2024 si è rivelato un anno eccezionale per il numero di eventi climatici estremi in Italia, con 351 episodi registrati dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente – un aumento del +485% rispetto ai 60 eventi del 2015. Per il terzo anno consecutivo, l’Italia ha superato quota 300 eventi meteorologici estremi annuali.

Distribuzione geografica e tipologie 2024

  • Nord Italia (198 eventi): La zona più colpita, con l’Emilia-Romagna leader con 52 eventi, seguita da Lombardia (49), Veneto (41) e Piemonte (22).
  • Centro e Sud Italia: Centro con 61 eventi, Sud con 92, con la Sicilia particolarmente colpita (43 eventi).

Tipologie predominanti:

  • 134 allagamenti da piogge intense (+12% rispetto al 2023)
  • 62 danni da vento
  • 46 esondazioni fluviali (+24% rispetto al 2023)
  • 34 eventi di siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023)
  • 30 danni da grandinate

Alluvioni in Emilia-Romagna 2024

L’Emilia-Romagna ha vissuto la terza alluvione devastante in 18 mesi. L’evento del 17-19 settembre 2024 ha registrato accumuli pluviometrici di circa 360mm complessivi, con 285mm in sole 24 ore. Il 18 settembre 2024, a San Cassiano sul Lamone (Ravenna), sono caduti 285,6mm di pioggia, stabilendo un nuovo record assoluto dopo i precedenti del maggio 2023.

Il 19-20 ottobre 2024 ha portato ulteriori precipitazioni intense, con circa due terzi delle piogge di un intero mese di ottobre concentrate in sole 6 ore, raggiungendo punte di 170mm.

Eventi termici estremi 2024

  • Record di caldo: Il 2024 è stato confermato come l’anno più caldo mai registrato a livello globale, superando per la prima volta la soglia di +1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali.

Distribuzione delle ondate di calore:

  • Sud Italia: 11 giornate in più con temperature ≥35°C (da 6,4 a 17,6 all’anno)
  • Centro Italia: +12,5 giornate estreme (da 6,8 a 19,3 episodi annui)
  • Nord Italia: Da 1,9 picchi nel 2010 a oltre 11 all’anno nel 2024
  • Notti tropicali: Quasi 80 notti l’anno con temperature ≥20°C nelle città settentrionali (+36 rispetto a 15 anni fa)

Altri eventi significativi 2024

  • Val di Cecina (25-26 ottobre 2024): Allagamenti con accumuli oltre 100mm in poche ore.
  • Milano (24 luglio 2024): Violenta tempesta nella notte con danni estesi, ripetuta il 17 aprile 2025 con raffiche fino a 67 km/h.
  • Versilia: Record di grandinate con chicchi di diametro 7-9 cm.
  • Tornado: 212 tornado registrati nel 2024, con 52 concentrati nella prima metà di settembre (71% sulle coste tirreniche).

Siccità e stress idrico

  • Deficit di neve: Al 10 gennaio 2025, l’Italia presenta un deficit del 63% rispetto alla media 2011-2023.
  • Regioni più colpite da siccità: Sicilia (16 eventi), Sardegna (9), Basilicata (3).
  • Temperature invernali: Zero termico record in Piemonte a 5.206 metri nel 2024, vicino al record del 2015 (5.296 metri).

Impatti economici crescenti

I 22 episodi di danni ai trasporti nel 2024 evidenziano l’impatto crescente sulle infrastrutture. Le proiezioni indicano che i danni climatici su infrastrutture e mobilità potrebbero raggiungere 5 miliardi di euro l’anno entro il 2050, un incremento di 12 volte rispetto alle stime attuali.

Cosa fare: strategie di prevenzione e adattamento

Sistemi di allerta precoce

La prevenzione degli impatti da eventi estremi si basa su sistemi di monitoraggio e allerta sempre più sofisticati:

  • Reti di osservazione: Stazioni meteorologiche automatiche, radar meteorologici e satelliti forniscono dati in tempo reale per il monitoraggio delle condizioni atmosferiche.
  • Modelli previsionali: Sistemi di previsione numerica del tempo sempre più accurati permettono di anticipare l’arrivo di eventi estremi con lead time crescenti.
  • Comunicazione del rischio: Sistemi di allerta che raggiungono la popolazione attraverso canali multipli (SMS, app, media, sirene) per garantire tempestiva informazione.

Misure strutturali di adattamento

L’adattamento agli eventi estremi richiede interventi infrastrutturali mirati:

  • Opere idrauliche: Casse di espansione, argini rinforzati e sistemi di drenaggio urbano sostenibile
  • Infrastrutture resilienti: Costruzioni antisismiche e resistenti a venti estremi
  • Verde urbano: Incremento delle superfici verdi per mitigare l’effetto isola di calore urbana
  • Sistemi di accumulo idrico: Invasi e cisternes per gestire i periodi siccitosi

Pianificazione territoriale

La riduzione del rischio passa attraverso una pianificazione territoriale consapevole che considera la pericolosità naturale. L’identificazione delle aree a rischio, la limitazione dell’edificazione in zone vulnerabili e la promozione di sviluppi urbani sostenibili rappresentano elementi chiave per la riduzione dell’esposizione ai fenomeni estremi.

Strategie comportamentali

Durante eventi estremi, i comportamenti individuali e collettivi possono fare la differenza:

  • Preparazione personale: Kit di emergenza, piani familiari di evacuazione e conoscenza delle procedure di sicurezza.
  • Risposta durante l’evento: Seguire le indicazioni delle autorità, evitare comportamenti a rischio e mantenere comunicazioni con i servizi di emergenza.
  • Recupero post-evento: Partecipazione attiva alle fasi di ripristino e apprendimento dalle esperienze per migliorare la preparazione futura.

Ruolo delle tecnologie innovative

Le nuove tecnologie offrono strumenti sempre più efficaci per la gestione degli eventi estremi. L’intelligenza artificiale migliora l’accuratezza delle previsioni, i droni permettono il monitoraggio in tempo reale delle situazioni di emergenza, mentre le app mobile facilitano la comunicazione del rischio e la raccolta di segnalazioni dal territorio.

Impatti e conseguenze a lungo termine

Effetti socio-economici

Gli eventi climatici estremi generano costi socio-economici significativi che si manifestano sia nell’immediato che nel lungo periodo. I danni diretti includono distruzione di proprietà, interruzione delle attività produttive e costi per i servizi di emergenza. Gli impatti indiretti comprendono perdite di produttività, aumento dei premi assicurativi e investimenti per la ricostruzione e l’adattamento.

Impatti sulla salute pubblica

I fenomeni estremi influenzano la salute umana attraverso meccanismi diretti e indiretti. Gli impatti diretti includono traumi, ipotermia, colpi di calore e annegamenti. Quelli indiretti comprendono peggioramento della qualità dell’aria, diffusione di malattie trasmesse da vettori, stress psicologico e insicurezza alimentare.

Conseguenze ambientali

Gli ecosistemi naturali subiscono stress significativi durante eventi estremi, con conseguenze che possono persistere per anni. L’erosione del suolo, la perdita di biodiversità, la contaminazione delle risorse idriche e l’alterazione degli habitat rappresentano alcuni dei principali impatti ambientali che possono compromettere i servizi ecosistemici e la resilienza naturale del territorio.

I fenomeni meteorologici estremi rappresentano una sfida crescente per la società contemporanea, richiedendo un approccio integrato che combini conoscenza scientifica, pianificazione territoriale e partecipazione comunitaria. La comprensione delle loro caratteristiche e la preparazione adeguata sono elementi essenziali per costruire comunità resilienti capaci di affrontare le sfide climatiche future. L’investimento in sistemi di allerta, infrastrutture adaptive e educazione al rischio costituisce la base per ridurre la vulnerabilità e proteggere vite umane e attività economiche in un contesto di cambiamenti climatici accelerati.