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Esempi di urbanismo tattico: 5 progetti che stanno cambiando le città

L’urbanismo tattico sta trasformando le città di tutto il mondo, dimostrando che non servono investimenti milionari o anni di pianificazione per rendere gli spazi urbani più vivibili, sostenibili e a misura d’uomo. Questo approccio innovativo alla rigenerazione urbana si basa su interventi rapidi, temporanei e a basso costo che coinvolgono attivamente i cittadini nella riqualificazione degli spazi pubblici.

Coniato nel 2012 dagli architetti americani Mike Lydon e Anthony Garcia, il termine urbanismo tattico descrive una pratica che utilizza strumenti semplici – vernice colorata, arredi urbani, fioriere, piste ciclabili temporanee – per testare soluzioni innovative prima di renderle permanenti. L’obiettivo è ridare vita a piazze, strade e incroci trascurati, sottraendo spazio al traffico veicolare per restituirlo alle persone.

Ma cosa significa concretamente? Ecco cinque esempi di progetti di urbanismo tattico che hanno trasformato spazi urbani in diverse parti del mondo, dimostrando l’efficacia di questo approccio bottom-up alla pianificazione urbana.

1. Times Square, New York: Il pioniere dell’urbanismo tattico

New York è stata la prima grande metropoli a sperimentare l’urbanismo tattico ancora prima che il termine venisse coniato ufficialmente. Nel 2009, l’amministrazione guidata dal sindaco Michael Bloomberg decise di chiudere al traffico veicolare parte di Times Square, il simbolo stesso del caos urbano newyorkese, per creare una piazza pedonale temporanea.

L’intervento iniziale fu estremamente semplice: sedie pieghevoli, tavoli e fioriere vennero collocati sulla strada appena chiusa al traffico. L’obiettivo era testare se uno degli snodi più trafficati al mondo potesse funzionare senza automobili.

I risultati

I dati raccolti furono inequivocabili:

  • Riduzione superiore al 60% degli incidenti stradali nell’area
  • Diminuzione delle lesioni ai pedoni grazie alla separazione dal traffico veicolare
  • Aumento della soddisfazione dei cittadini e dei visitatori
  • Benefici economici per le attività commerciali della zona

Questi risultati positivi convinsero l’amministrazione a rendere permanente l’intervento. Oggi Times Square è una piazza pedonale definitiva, con pavimentazioni colorate, sedute integrate e spazi per eventi pubblici. Il progetto ha dimostrato che anche nel cuore pulsante di una delle città più caotiche del mondo, togliere spazio alle auto può migliorare la vivibilità urbana e la sicurezza.

L’esperienza di Times Square è diventata un modello globale e ha ispirato il programma Asphalt Art Guide di Bloomberg Philanthropies, che oggi supporta centinaia di città in oltre 100 paesi nel mondo a implementare progetti simili.

2. Superblocks, Barcellona: la rivoluzione urbana catalana

Barcellona sta portando avanti quella che è probabilmente la trasformazione urbana più ambiziosa realizzata attraverso l’urbanismo tattico. Il progetto dei Superblocks (Superilles in catalano) mira a ridisegnare completamente la mobilità e lo spazio pubblico della città.

Il modello superblock

Ogni superblocco è un’unità urbana di circa 400×400 metri (equivalente a 9 isolati tradizionali) dove:

  • Il traffico veicolare è limitato alle strade perimetrali
  • All’interno, le auto possono circolare solo a 10-20 km/h per residenti e rifornimenti
  • Lo spazio interno diventa prioritariamente pedonale e ciclabile
  • Vengono create aree verdi, zone gioco, spazi di socializzazione

Il primo superblocco pilota è stato realizzato nel 2017 nel quartiere di Poblenou, inizialmente con materiali temporanei (vernice, arredi mobili) per testare l’accettazione dei residenti.

Impatti misurabili

I risultati del progetto barcellonese sono impressionanti:

  • Aumento del 10% degli spostamenti a piedi
  • Crescita del 30% dell’uso della bicicletta
  • Riduzione del 26% del traffico automobilistico
  • Diminuzione del 25% dell’inquinamento acustico
  • Aumento del 30% delle attività commerciali locali (contrariamente ai timori iniziali)

Il piano complessivo prevede la creazione di 503 superblocchi che trasformerebbero il 60% delle strade attualmente occupate dalle auto in spazi pubblici vivibili. Uno studio dell’Istituto di Salute Globale di Barcellona (ISGlobal) stima che, a progetto completato, si potrebbero prevenire circa 300 morti premature all’anno grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Il progetto include anche i “green axes” (assi verdi) – strade dove viene invertita la priorità di mobilità, con il pedone protagonista invece del veicolo motorizzato. Alle intersezioni degli assi verdi si creano piazze-polmone dove le persone possono socializzare, fare attività ricreative e godere di spazi verdi urbani.

Barcellona è diventata un modello internazionale di transizione ecologica urbana, dimostrando come l’urbanismo tattico possa essere scalato da interventi locali a una visione sistemica per l’intera città.

3. Piazze Aperte, Milano

Milano ha abbracciato l’urbanismo tattico con il programma “Piazze Aperte”, lanciato nel 2018 in collaborazione con Bloomberg Associates e la National Association of City Transportation Officials (NACTO).

I risultati

Tra il 2018 e il 2023, Piazze Aperte ha realizzato:

  • 42 interventi di riqualificazione urbana
  • Oltre 28.000 mq resi pedonali
  • 280 panchine, 450 posti bici, 38 tavoli da ping pong
  • 380 fioriere e nuove alberature

Gli interventi emblematici

  • Piazza NoLo (via Spoleto-via Venni): Uno degli interventi più riusciti, nato dalla richiesta di genitori di mettere in sicurezza la piazzetta davanti a una scuola primaria. La piazza è stata ridipinta con colori giallo e blu che dall’alto formano una grande balena, simbolo del quartiere. È stato ripensato l’intero sistema di viabilità con sensi unici, piste ciclabili e passaggi pedonali che hanno rallentato il traffico di attraversamento e creato nuovi spazi di socializzazione per le famiglie.
  • Piazza Angilberto II (Corvetto): Collocata in un quartiere periferico con problemi di criminalità e integrazione sociale, l’intervento ha pedonalizzato l’area tra via Bessarione e via Comacchio. La pavimentazione colorata, le nuove stazioni di bike sharing, rastrelliere per biciclette, sedute, piante e tavoli da ping pong hanno trasformato uno spazio anonimo in un luogo di aggregazione. I dati raccolti dal Comune mostrano che il 71% degli intervistati è favorevole alla pedonalizzazione e il 70% vorrebbe renderla permanente.
  • Largo Balestra: Progettato da Needle, esemplifica la rapidità degli interventi tattici. La trasformazione è avvenuta in soli due giorni, con la colorazione della piazza e il ridisegno dello spazio attraverso sedute, piante e tavoli da ping pong, creando un vero e proprio “salotto urbano” di quartiere.

L’approccio milanese prevede una fase sperimentale temporanea seguita da una valutazione partecipata con i residenti. Gli interventi che ricevono feedback positivi vengono poi consolidati con progetti definitivi e materiali permanenti.

4. Paris Plages, Parigi: spiagge urbane sulla Senna

Paris Plages rappresenta un esempio brillante di come l’urbanismo tattico possa trasformare temporaneamente infrastrutture urbane consolidate per rispondere a nuovi bisogni sociali.

Il concept

Ogni estate, durante i mesi di luglio e agosto, le rive della Senna vengono pedonalizzate e trasformate in piccole spiagge urbane. L’operazione permette ai parigini che non possono recarsi nelle località balneari di godere di un’alternativa urbana di qualità.

Gli elementi dell’intervento

  • Sabbia distribuita lungo le rive del fiume
  • Sdraio, ombrelloni e palme per ricreare un’atmosfera balneare
  • Piscine sospese sul fiume
  • Attività sportive (beach volley, kayak)
  • Eventi culturali: concerti serali, proiezioni cinematografiche
  • Librerie temporanee e punti ristoro

Il progetto coinvolge attivamente cittadini, associazioni sportive e culturali, e attività commerciali locali, creando un’economia temporanea che rivitalizza le aree fluviali. Paris Plages dimostra come l’urbanismo tattico possa essere anche stagionale, rispondendo a esigenze che variano nel tempo e creando un’identità urbana legata a eventi ricorrenti.

5. This Is Not a Void, Rotterdam

Il progetto “This is not a void” (letteralmente “Questo non è uno spazio vuoto”) rappresenta un approccio sistematico all’urbanismo tattico applicato a piccola scala in tutta la città.

Il metodo

Dal 2009, il progetto ha riattivato 28 aree urbane vuote a Rotterdam – piccole piazze, giardini abbandonati, playground dimessi – dando loro una destinazione d’uso temporanea attraverso:

  • Micro-interventi a basso costo e alto impatto visivo
  • Coinvolgimento di lavoratori disoccupati nella realizzazione, fornendo occupazione temporanea
  • Installazioni artistiche e arredi urbani creativi
  • Spazi per eventi comunitari e attività sociali

L’approccio network

La rete di micro-interventi distribuiti nella città crea un sistema capillare di riattivazione urbana. Invece di concentrare gli investimenti su pochi grandi progetti, Rotterdam ha preferito disseminare piccoli interventi che nel loro insieme rigenerano il tessuto urbano e sociale della città.

Il progetto dimostra che l’urbanismo tattico può essere anche uno strumento di politica sociale, combinando riqualificazione urbana con creazione di opportunità lavorative, seppur temporanee.