Gli oceani, le foreste, la biodiversità, gli animali sono alcune delle aree in cui operano le organizzazioni per la tutela dell’ambiente. Oggi, però, cambiamenti climatici e riscaldamento globale sono i temi più urgenti su cui gli attivisti stanno orientando il loro impegno
Parallelamente all’aggravarsi della salute del Pianeta, aumentano in tutto il mondo le associazioni ambientaliste e i movimenti di protesta per la tutela dell’ambiente. Differenti per obiettivi specifici, aree di intervento, organizzazione interna e modalità di azione, le associazioni internazionali si stanno avvicinando progressivamente nell’attenzione posta ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale. I temi più urgenti e trasversali dai quali oggi non è possibile prescindere. Ogni elemento della natura, fino alla stessa sopravvivenza della specie umana, è infatti minacciato dalle evoluzioni climatiche in atto. Vediamo quali sono le associazioni ambientaliste internazionali attive in tutto il mondo, le loro più importanti conquiste e le campagne più influenti.
Greenpeace
Fondata a Vancouver nel 1972, Greenpeace è un’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista nota in tutto il mondo per le sue azioni spettacolari, dirette e non violente, per la difesa dell’ambiente, del clima, della fauna marina e per l’interruzione dei test nucleari. Recentemente le attività dell’organizzazione si concentrano sui temi come il riscaldamento globale, l’ingegneria genetica e la pesca a strascico. Greenpeace International ha sede ad Amsterdam e uffici nazionali e regionali in 41 Paesi di tutto il mondo.
Finanziata esclusivamente da contributi individuali, per tutelare la propria indipendenza non accetta fondi governativi né provenienti da aziende o partiti politici. La prima azione di Greenpeace è stata volta ad impedire l’esplosione di una bomba nucleare nell’Oceano Pacifico per tutelare una zona naturale protetta. Da allora, i volontari dell’organizzazione si sono battuti in particolare contro il massacro delle balene e delle foche, le scorie nucleari e i rifiuti tossici.
- Monitoraggio dei PFAS in Italia (2025): Greenpeace Italia ha realizzato la prima mappatura nazionale della contaminazione da PFAS nelle acque potabili, analizzando 260 campioni in 235 città (settembre-ottobre 2024). L’indagine ha monitorato anche composti ultracorti come il TFA, non inclusi nei controlli pubblici ufficiali, rendendo disponibili i risultati attraverso report, schede regionali e mappa interattiva online per colmare lacune istituzionali sui “forever chemicals”
- Osservatorio sui Media e Crisi Climatica (2023-2024): Greenpeace Italia, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, ha proseguito il monitoraggio dell’informazione sui cambiamenti climatici nei media italiani. Questo progetto, avviato nel 2022, analizza la copertura mediatica del tema climatico su quotidiani, telegiornali e piattaforme social, evidenziando l’importanza di una comunicazione accurata e costante sull’emergenza climatica.
- Campagna per la Pace e la Giustizia Ambientale (2025): Greenpeace ha sottolineato l’interconnessione tra conflitti armati, disuguaglianze e crisi climatica, promuovendo iniziative per la pace, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. In Italia, l’organizzazione si è spesa a favore di iniziative sociali come quella della Global Sumud Flotilla, sottolineando la necessità di trovare soluzione ai conflitti in corso come quelli sul territorio palestinese e sul fronte ucraino.
WWF
Fondata dal biologo Julian Huxley nel 1961, il WWF (World Wildlife Fund), è un’organizzazione internazionale non governativa con sede nella città di Gland, in Svizzera. Come forma giuridica è un’associazione per scopi di beneficenza. Il primo presidente della sezione britannica, nonché presidente internazionale dal 1981 al 1996, fu Filippo d’Edimburgo (marito della regina Elisabetta II). La missione del WWF è quella di “bloccare la degradazione dell’ambiente naturale del pianeta e costruire un futuro in cui l’uomo vivrà in armonia con la natura”. Per raggiungere tale obiettivo, l’associazione interviene in diversi ambiti: foreste, oceani e coste, acqua dolce, specie selvatiche, cibo e clima. In concreto, WWF gestisce centinaia di progetti di conservazione in tutto il mondo insieme alle popolazioni locali. Lo scopo è preservare la biodiversità, incentivare la sostenibilità, promuovere la riduzione dell’inquinamento e lo spreco di risorse.
- Urban Nature 2025: Nel fine settimana del 4 e 5 ottobre si è tenuto l’evento nazionale “Urban Nature: il festival della Natura in città” quest’anno giunto alla sua IX edizione. Un’iniziativa del WWF che promuove l’integrazione della natura negli spazi urbani. Quest’anno, l’evento ha coinvolto oltre migliaia di piazze con numerose iniziative, sotto forma di festival urbano diffuso in tutta Italia, con un evento centrale a Roma e un contest per le scuole.
- Primavera delle Oasi 2025: Dal 21 aprile al 5 giugno 2025, il WWF Italia ha organizzato una maratona di eventi in 100 aree protette su 7 weekend, culminando nella Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno). L’iniziativa, collegata alla campagna “Our Nature”, celebra la biodiversità italiana (la più ricca d’Europa) attraverso aperture straordinarie, visite guidate, workshop, forest-bathing e attività di educazione ambientale.
- Progetto “Adopt a Beach” (2024-2025): avviato a maggio 2024, mira alla tutela di mare e coste attraverso adozione di spiagge (Santa Flavia, Levanzo, Favignana in Sicilia), coinvolgendo comunità locali in pulizia e monitoraggio contro inquinamento da plastica
Fridays for Future
Fridays for Future è un movimento ambientalista e anticapitalista internazionale diprotesta nato nel 2018 come sciopero scolastico per il clima sotto la guida dalla svedese Greta Thunberg. Durante le Climate Action Week del 2019 sono scese in piazza 7 milioni e 600mila persone in tutto il mondo. Al centro delle rivendicazioni dei giovani attivisti ci sono i temi più urgenti e di stretta attualità come il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. I ragazzi chiedono ai governi di tutto il mondo l’approvazione di misure concrete per contrastarne le devastanti conseguenze. Pur avendo avuto accesso alle più importanti conferenze internazionali sul clima, tra le quali la recente COP26 di Glasgow, non hanno ottenuto ancora impegni ufficiali da parte dei politici.
Nel 2023, FFF Italia ha inaugurato la sua prima sede a Torino, il Kontiki in zona Vanchiglietta, seguita nella primavera del 2024 da una seconda apertura a Bari presso il Giardino Mimmo Bucci nel quartiere Libertà. Queste sedi mirano a rafforzare il radicamento territoriale del movimento e a coordinare le attività a livello locale. Nel 2024 è stata avviata anche una terza sede a Catania, consolidando l’espansione del movimento su tutto il territorio nazionale. Ogni sede è gestita da un’associazione locale autonoma denominata “Giustizia Climatica Ora!”, che opera come spazio aperto per eventi, laboratori e assemblee dedicate alla giustizia climatica.
Extinction Rebellion
Fondato nel Regno Unito nel 2018, Extinction Rebellion è un movimento nonviolento che mette in atto azioni di disobbedienza civile, spesso dal forte impatto visivo, per richiamare urgentemente l’attenzione dell’opinione pubblica su argomenti che non possono più essere rimandati. La crisi climatica, la perdita di biodiversità e infine il rischio di estinzione umana. Gli attivisti chiedono ai potenti e ai governanti di tutto il mondo di intraprendere azioni radicali e immediate per arginare il rischio della fine della vita umana su questo Pianeta, a causa dei comportamenti dell’uomo stesso.
350.org
Uno dei più grandi movimenti globali che si occupa di cambiamento climatico, con l’obiettivo di ridurre le emissioni atmosferiche a 350 ppm dall’attuale livello di 400 ppm. 350.org è stata fondata nel 2008 da un gruppo di universitari insieme a Bill McKibben, autore di uno dei primi libri a carattere divulgativo sul riscaldamento globale. Attivo in quasi tutti i Paesi del mondo, il movimento promuove campagne mirate a limitare concretamente l’utilizzo di combustibili fossili. Dallo stop alle centrali elettriche a carbone in India al blocco del gasdotto Keystone XL negli Stati Uniti.
Altre associazioni ambientaliste internazionali
Il panorama delle associazioni ambientaliste internazionali è vasto e variegato, con organizzazioni che operano su scala globale per affrontare sfide ambientali complesse. Tra queste, alcune hanno una lunga storia e un impatto significativo:
Sierra Club
Il Sierra Club è la più antica e grande organizzazione ambientalista degli Stati Uniti, fondata nel 1892 a San Francisco dal naturalista John Muir. Con oltre 3,5 milioni di soci e sostenitori, è particolarmente attiva nella promozione di politiche per la protezione degli ecosistemi naturali e la lotta contro i cambiamenti climatici.
Recentemente, il Sierra Club si è concentrato sulla transizione verso le energie rinnovabili, l’opposizione ai combustibili fossili e la tutela della biodiversità negli Stati Uniti. Nel 2023, ad esempio, ha contribuito a bloccare l’espansione di alcune centrali a carbone nel Midwest.
Earth Island Institute
L’Earth Island Institute, fondato nel 1982 a Berkeley, California, da David Brower, è un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce supporto logistico e finanziario a numerosi progetti ambientali in tutto il mondo.
Tra le sue iniziative più note c’è il progetto “International Marine Mammal Project”, che ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica globale sulla cattura e il maltrattamento dei mammiferi marini, come i delfini e le balene. Recentemente, l’istituto ha sostenuto campagne per il ripristino degli ecosistemi costieri negli Stati Uniti e per la riduzione dell’inquinamento da plastica negli oceani.
Rainforest Action Network (RAN)
Il Rainforest Action Network (RAN), fondato nel 1985 e con sede a San Francisco, è famoso per le sue campagne contro la deforestazione e l’uso di combustibili fossili. Una delle sue azioni più celebri è stata la pressione su Burger King nel 1987, che portò l’azienda a rinunciare a un progetto che avrebbe distrutto una vasta area della foresta amazzonica.
Oggi, RAN continua a lottare contro le pratiche insostenibili delle multinazionali, promuovendo alternative sostenibili. RAN ha proseguito con la sua campagna “Banking on Climate Chaos”, giunta al sedicesimo rapporto annuale pubblicato a giugno 2025.
I dati rivelano un’inversione di tendenza preoccupante: nel 2024 le 65 maggiori banche mondiali hanno finanziato il settore fossile con 869 miliardi di dollari, registrando un aumento del 20% rispetto al 2023 e interrompendo la tendenza al ribasso degli ultimi quattro anni. Dal 2016, anno dell’Accordo di Parigi, il totale dei finanziamenti bancari ai combustibili fossili ha raggiunto 7,9 trilioni di dollari. JP Morgan Chase si conferma il principale finanziatore globale con 53,5 miliardi nel 2024, seguita da Bank of America, Citigroup e la giapponese Mizuho Financial. La campagna, che coinvolge oltre 480 organizzazioni ambientaliste in 69 paesi, denuncia anche il coinvolgimento delle banche italiane: Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno investito rispettivamente 6,2 e 5 miliardi di dollari nel settore fossile nel 2024.
Global Footprint Network
Il Global Footprint Network è una rete internazionale che si occupa di misurare l’impronta ecologica delle attività umane e fornire dati accessibili per promuovere la sostenibilità.
Ha creato una piattaforma per il calcolo dell’impronta ecologica individuale e delle nazioni, contribuendo a sensibilizzare sull’importanza di ridurre il consumo di risorse naturali. Ogni anno, l’organizzazione promuove l’Earth Overshoot Day, la data in cui l’umanità esaurisce le risorse naturali che il pianeta può rigenerare in un anno.
Earthjustice
L’Earthjustice è un’organizzazione legale che rappresenta gratuitamente individui e gruppi ambientalisti per proteggere l’ambiente e garantire il rispetto delle leggi ambientali.
Tra le sue battaglie più recenti, Earthjustice ha avviato azioni legali contro il governo federale degli Stati Uniti per l’approvazione di progetti di estrazione di petrolio in Alaska. L’obiettivo è preservare aree naturali protette e salvaguardare la fauna selvatica.
Rainforest Alliance
La Rainforest Alliance si occupa di conservare la biodiversità e garantire mezzi di sussistenza sostenibili per le comunità che vivono nelle aree tropicali.
Attraverso il suo programma di certificazione, l’organizzazione lavora con aziende agricole, silvicoltori e imprese per promuovere pratiche produttive rispettose dell’ambiente.
Nel 2023, la Rainforest Alliance ha ampliato i suoi programmi di formazione per le comunità agricole in America Latina, Africa e Asia, favorendo la transizione verso coltivazioni sostenibili.
Wildlife Conservation Society (WCS)
La Wildlife Conservation Society, fondata nel 1895 e con sede a New York, è dedicata alla protezione della fauna selvatica e dei loro habitat in tutto il mondo.
WCS gestisce oltre 500 progetti in 60 paesi, con un focus particolare su ecosistemi critici come l’Amazzonia, il Congo e l’Artico. Recentemente, l’organizzazione ha lanciato programmi mirati a eliminare la deforestazione legata alla produzione di materie prime come soia e olio di palma.
Environmental Defense Fund (EDF)
L’Environmental Defense Fund, con sede negli Stati Uniti, è noto per le sue collaborazioni con aziende e governi per affrontare problemi ambientali globali. Nel 2024, EDF ha lanciato un’iniziativa per ridurre le emissioni di metano, uno dei gas serra più potenti, provenienti dall’industria petrolifera e del gas.