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Green Jobs: cosa sono e quali sono i più ricercati

Negli ultimi anni, l’interesse per i green jobs è cresciuto esponenzialmente. Non si tratta solo di un trend passeggero, ma di un cambiamento strutturale del mercato del lavoro. Lavorare nel settore della sostenibilità non è più un’opzione per pochi, ma una necessità per aziende e professionisti che vogliono restare competitivi in un mondo sempre più attento all’ambiente.

 

Ma cosa sono davvero i green jobs? E perché stanno diventando il fulcro della transizione ecologica?

 

In questo articolo esploreremo come queste professioni stiano trasformando interi settori, quali competenze sono richieste e come prepararsi per un futuro che mette al centro il pianeta.

 

Che cosa sono i green jobs?

Ma cosa si intende, esattamente, per green jobs? I green jobs sono tutte quelle professioni che, direttamente o indirettamente, contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente e alla sostenibilità

 

Secondo la definizione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), i green jobs includono occupazioni che promuovono la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, migliorano l’efficienza energetica e delle risorse, preservano gli ecosistemi e riducono i rifiuti.

 

Questi lavori abbracciano molteplici settori e includono attività come la progettazione di edifici sostenibili, la promozione delle energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti e la conservazione della biodiversità. Non si tratta solo di nuove professioni, ma anche di un’evoluzione green di lavori tradizionali, adattati per rispettare gli obiettivi di sostenibilità.

 

Quando sono nati i green jobs?

Il concetto di green jobs è nato negli anni ’70, quando la crisi energetica ha evidenziato l’importanza di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

 

Tuttavia ha acquisito una maggiore rilevanza a partire dagli anni 2000, con la crescente consapevolezza dei cambiamenti climatici e l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile da parte delle Nazioni Unite.

 

Il concetto è stato ulteriormente consolidato con l’Accordo di Parigi nel 2015, che ha spinto molti paesi a investire in economie a basse emissioni di carbonio, generando così una forte domanda di figure professionali specializzate in sostenibilità.

 

I principali settori della Green Economy

La green economy si fonda su una varietà di settori chiave, ciascuno dei quali rappresenta una colonna portante nella transizione verso un futuro più sostenibile. Ecco una panoramica approfondita dei settori più rilevanti e del loro impatto, con dati aggiornati che ne evidenziano l’importanza.

 

Energia rinnovabile

Il settore dell’energia rinnovabile è il cuore pulsante della transizione ecologica. Fonti come il solare, l’eolico e l’idroelettrico non solo offrono soluzioni a basso impatto ambientale, ma stanno rapidamente diventando più competitive dal punto di vista economico. 

 

Secondo il report Renewables 2023, entro il 2027 l’energia rinnovabile coprirà quasi il 50% della capacità energetica globale, con una crescita guidata principalmente da solare ed eolico. L’investimento in queste tecnologie è fondamentale per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e abbattere le emissioni di CO2.

 

Edilizia sostenibile

L’edilizia contribuisce al 39% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia (fonte IEA), ma rappresenta anche una delle maggiori opportunità di trasformazione. 

 

L’integrazione di materiali riciclati, l’uso di tecnologie per l’efficienza energetica e la certificazione di edifici secondo standard come LEED e BREEAM stanno ridisegnando il futuro del settore. Gli edifici ad alta efficienza energetica, come le case passive, non solo riducono l’impatto ambientale, ma garantiscono anche significativi risparmi energetici per i consumatori.

 

Agricoltura sostenibile

L’agricoltura è una delle attività umane più antiche, ma anche tra le più impattanti. È responsabile di circa il 10% delle emissioni totali di gas serra nell’UE (European Environment Agency). 

 

Tuttavia, l’adozione di pratiche come l’agroecologia, l’agricoltura di precisione e l’uso di tecniche biologiche può ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Ad esempio, sistemi di irrigazione avanzati possono tagliare il consumo idrico fino al 50%, migliorando al contempo la resa dei raccolti.

 

Gestione dei rifiuti e riciclaggio

La gestione dei rifiuti è un settore essenziale nella transizione verso un’economia circolare, riducendo la quantità di materiali destinati alle discariche e promuovendo il riciclo. 

 

Nel 2023, il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani nell’UE ha raggiunto il 48% (Eurostat), dimostrando progressi significativi ma ancora migliorabili. Tecnologie avanzate come i sistemi di selezione automatizzata e il riciclo chimico consentono di recuperare materiali preziosi, come plastica e metalli, e ridurre l’estrazione di nuove risorse naturali.

 

Mobilità sostenibile

Il settore dei trasporti è responsabile del 25% delle emissioni globali di CO2 (IEA), ma la mobilità sostenibile offre soluzioni per ridurre drasticamente questa impronta. Investimenti in veicoli elettrici, infrastrutture ciclabili e trasporto pubblico a basso impatto sono in aumento. 

 

In Europa, il numero di auto elettriche immatricolate ha superato il milione nel 2022, rappresentando una crescita del 30% rispetto all’anno precedente (ACEA). Parallelamente, l’espansione delle piste ciclabili urbane sta contribuendo a ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria.

 

Tecnologie verdi

Le tecnologie verdi sono alla base della trasformazione digitale e ambientale della green economy. Sistemi di monitoraggio basati su IoT (Internet of Things), intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei consumi energetici e soluzioni digitali per la gestione delle risorse stanno rivoluzionando i processi produttivi. 

 

Secondo McKinsey, il mercato globale delle tecnologie verdi raggiungerà un valore di 9,5 trilioni di dollari entro il 2030, rendendolo uno dei settori più dinamici e promettenti.

 

I green jobs in Italia: dati e potenzialità

In Italia, i green jobs rappresentano una componente sempre più significativa del mercato del lavoro, riflettendo l’impegno del Paese verso la sostenibilità e la transizione ecologica. Alla fine del 2022, si contavano circa 3,1 milioni di occupati in ruoli legati alla green economy, pari al 13,4% dell’occupazione totale.

 

Questa tendenza è in crescita: nel 2023, le imprese italiane hanno programmato quasi 1,9 milioni di nuove assunzioni per posizioni green, rappresentando il 34,8% del totale delle entrate previste, con un incremento del 5,6% rispetto all’anno precedente.

 

La domanda di competenze green è particolarmente elevata nei settori industriali, dove il 69,8% delle nuove assunzioni richiede tali abilità, rispetto al 20,9% nel settore dei servizi. Le aree aziendali più interessate includono la progettazione e sviluppo (87%), la logistica (81,7%) e il marketing e comunicazione (79,2%) . 

 

Quali sono i green jobs più richiesti?

 

Tra i green jobs più richiesti nell’attuale mondo del lavoro ci sono:

 

 

Energy Manager

 

L’Energy Manager è una figura chiave nella gestione sostenibile dell’energia all’interno di aziende e organizzazioni. Il suo ruolo consiste nell’ottimizzare i consumi energetici, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza energetica. Tra le attività principali, troviamo:

 

  • Analisi dei consumi aziendali e identificazione di soluzioni per ridurli.
  • Implementazione di sistemi di monitoraggio energetico.
  • Promozione di tecnologie e pratiche innovative per l’efficienza energetica.

 

Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere, le competenze relative all’efficienza energetica sono tra le più richieste in Italia, con una domanda del 36% nelle aziende del settore industriale. Questa figura è particolarmente rilevante in settori come la manifattura e la logistica, dove il consumo di energia rappresenta una voce di costo significativa.

 

Esperto in valutazioni ambientali

L’Esperto in valutazioni ambientali si occupa di analizzare l’impatto ambientale di progetti, attività industriali e infrastrutture. Questo professionista è responsabile della redazione di studi di impatto ambientale (VIA) e di piani per la mitigazione dei danni.

 

Tra le sue competenze principali:

 

  • Monitoraggio delle emissioni inquinanti.
  • Valutazione dell’impatto su ecosistemi e biodiversità.
  • Progettazione di soluzioni sostenibili per ridurre gli impatti negativi.

 

La crescente regolamentazione ambientale, sia a livello nazionale che europeo, ha aumentato la richiesta di queste figure professionali. In particolare, la transizione ecologica promossa dal PNRR ha messo in evidenza la necessità di esperti qualificati per guidare le aziende nell’adempimento delle normative ambientali.

 

Green Designer

Il Green Designer si occupa della progettazione sostenibile di edifici, prodotti o servizi. Questa figura coniuga creatività e conoscenze tecniche per ridurre l’impatto ambientale dei processi di produzione e costruzione.

 

Attività principali:

 

  • Ideazione di design sostenibili che privilegiano materiali riciclati o a basso impatto.
  • Collaborazione con ingegneri e architetti per progettare edifici ad alta efficienza energetica.
  • Sviluppo di packaging e prodotti ecosostenibili.

 

Con l’aumento delle normative sull’efficienza energetica nel settore edilizio e il focus sull’economia circolare, il ruolo del green designer è diventato sempre più rilevante. Secondo un rapporto di Randstad, questa figura è tra le più richieste nelle industrie manifatturiere italiane.

 

Tecnico delle energie rinnovabili

Il Tecnico delle energie rinnovabili è un professionista specializzato nell’installazione, manutenzione e gestione di impianti che producono energia da fonti sostenibili, come solare, eolica e idroelettrica.

 

Le sue attività includono:

 

  • Installazione di pannelli fotovoltaici e turbine eoliche.
  • Monitoraggio delle prestazioni degli impianti e manutenzione preventiva.
  • Consulenza per ottimizzare l’efficienza degli impianti.

 

Secondo il rapporto annuale del Ministero dell’Ambiente, l’Italia ha registrato un incremento del 10% nella capacità installata di impianti rinnovabili nel 2023. Questo trend ha portato a una forte domanda di tecnici qualificati per soddisfare le esigenze di manutenzione e sviluppo di nuovi impianti.

 

Certificatore Energetico

Il Certificatore Energetico è responsabile della valutazione dell’efficienza energetica degli edifici, redigendo certificati che attestano la classe energetica degli immobili.

 

Le attività principali includono:

 

  • Ispezione di edifici residenziali e industriali.
  • Misurazione dei consumi energetici.
  • Proposte di interventi per migliorare la classe energetica.

 

Secondo dati di ENEA, la crescente richiesta di ristrutturazioni energetiche, anche grazie agli incentivi come il Superbonus 110%, ha portato a un aumento della domanda per questa figura, soprattutto nelle regioni con alti tassi di riqualificazione edilizia.

 

Specialista in economia circolare

Lo Specialista in economia circolare lavora per sviluppare strategie aziendali che ottimizzano il ciclo di vita dei prodotti, riducendo i rifiuti e aumentando il riutilizzo delle risorse.

 

Le sue attività includono:

 

  • Analisi dei cicli produttivi per individuare aree di miglioramento.
  • Progettazione di modelli di business circolari.
  • Formazione del personale su pratiche di economia circolare.

 

La domanda per questa figura è in crescita esponenziale. Secondo il rapporto GreenItaly 2024, il 43% delle imprese italiane ha già adottato modelli di economia circolare, richiedendo professionisti specializzati per guidare questi processi.

 

Addetto alla gestione dei rifiuti e riciclo

L’Addetto alla gestione dei rifiuti e riciclo è una figura indispensabile per le aziende che mirano a rispettare le normative sui rifiuti e a implementare sistemi di riciclo efficaci.

 

Tra le sue attività principali:

 

  • Progettazione e gestione di sistemi di smaltimento.
  • Coordinamento dei processi di riciclo.
  • Monitoraggio della conformità alle normative ambientali.

 

Con la crescente attenzione dell’UE alla gestione sostenibile dei rifiuti, questa professione è destinata a diventare ancora più centrale. Secondo Eurostat, l’Italia è tra i leader europei nel riciclo industriale, un dato che sottolinea l’importanza di figure altamente specializzate in questo settore.

 

Sustainability Consultant

Il Sustainability Consultant, o consulente per la sostenibilità, è una figura chiave per supportare aziende e organizzazioni nel definire strategie e pratiche che rispettino criteri ambientali, sociali e di governance (ESG).

 

Un Sustainability Consultant aiuta le imprese a:

 

  • Analizzare e migliorare l’impatto ambientale delle loro operazioni.
  • Implementare pratiche sostenibili nei processi produttivi e nella catena di fornitura.
  • Rispettare normative ambientali e standard internazionali.
  • Creare report di sostenibilità, come il bilancio ESG, e ottenere certificazioni come ISO 14001.

 

Questa figura collabora con diversi dipartimenti aziendali per integrare la sostenibilità in ogni aspetto dell’organizzazione. Spesso lavora su progetti legati alla riduzione delle emissioni, all’efficienza energetica e alla promozione dell’economia circolare.

 

Secondo un report del World Economic Forum, le aziende che adottano strategie sostenibili ottengono un aumento della redditività del 22% rispetto a quelle che non lo fanno. La crescente pressione da parte di consumatori, investitori e governi sta spingendo molte imprese a investire in professionisti esperti in sostenibilità.

 

Questa domanda si riflette anche nel numero di annunci di lavoro: il ruolo del Sustainability Consultant è cresciuto del 45% dal 2020 al 2023, secondo LinkedIn.

 

Chief Sustainability Officer (CSO)

Il Chief Sustainability Officer, o responsabile della sostenibilità, è una figura dirigenziale di alto livello incaricata di guidare la strategia sostenibile di un’azienda. Il CSO ha una visione globale dell’organizzazione ed è responsabile di:

 

  • Sviluppare e implementare strategie aziendali orientate alla sostenibilità.
  • Supervisionare iniziative ESG e monitorare i progressi verso gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di responsabilità sociale.
  • Comunicare con gli stakeholder interni ed esterni, inclusi investitori e istituzioni, per promuovere i risultati raggiunti in ambito sostenibile.
  • Identificare opportunità di business legate alla sostenibilità, come l’introduzione di prodotti ecologici o l’espansione verso mercati green.

 

Secondo uno studio di Deloitte, il 79% dei CEO considera la sostenibilità una priorità strategica, ma solo il 20% delle aziende dispone di un CSO a tempo pieno. Questo gap sta spingendo le organizzazioni ad ampliare il proprio organigramma, inserendo figure dirigenziali esperte nella gestione della sostenibilità. Il CSO è particolarmente ricercato nei settori industriali, energetici e finanziari, dove le sfide legate all’impatto ambientale sono più urgenti.

 

Quali sono le competenze green più richieste?

Le competenze green sono abilità trasversali e tecniche che rispondono alle sfide della sostenibilità ambientale e alla transizione ecologica. Sono essenziali per i green jobs e per ruoli tradizionali che richiedono un’evoluzione verso pratiche sostenibili.

 

Tra le competenze più richieste troviamo:

 

  • Conoscenze sulle normative ambientali: Essenziali per garantire la conformità con regolamenti come il Green Deal Europeo e le leggi nazionali. Ad esempio, il D.Lgs. 231/2001 in Italia richiede alle aziende di includere pratiche di sostenibilità nelle loro operazioni.
  • Gestione delle risorse energetiche: Capacità di ottimizzare il consumo di energia, integrare fonti rinnovabili e progettare piani di riduzione delle emissioni. Secondo un rapporto del Cedefop, il 30% dei datori di lavoro europei considera cruciale questa competenza.
  • Progettazione sostenibile: Include la conoscenza di materiali ecocompatibili e l’adozione di principi di economia circolare nella progettazione di prodotti e processi.
  • Analisi del ciclo di vita (LCA): Utile per valutare l’impatto ambientale di prodotti e servizi lungo tutto il loro ciclo di vita. È sempre più utilizzata nelle certificazioni green.
  • Soft skills green: Pensiero critico, innovazione e problem-solving sono competenze trasversali fondamentali per individuare soluzioni sostenibili. Uno studio della World Economic Forum’s Future of Jobs Report 2023 evidenzia che queste abilità saranno richieste nel 50% dei nuovi ruoli entro il 2027.

 

La domanda di competenze green in Italia

In Italia, le competenze green sono particolarmente rilevanti in settori come edilizia, agricoltura, energia e industria. Secondo il rapporto GreenItaly 2023 di Fondazione Symbola e Unioncamere, il 38% delle assunzioni programmate richiede competenze legate alla sostenibilità, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.

 

Le aziende cercano figure capaci di combinare know-how tecnico e una visione orientata all’innovazione sostenibile, evidenziando come la transizione ecologica sia non solo una sfida, ma anche un’opportunità per il mercato del lavoro.