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Guida alla parità di genere in azienda: cos’è la UNI/PdR 125:2022

La parità di genere è uno dei valori cardine dell’Unione Europea, sancito dai trattati sin dagli anni ’50 e costantemente rafforzato da norme, giurisprudenza e politiche attive. 

 

Questo principio fondamentale trova applicazione in molti ambiti, dal lavoro alla retribuzione, fino alle opportunità di crescita. In Italia, il tema ha guadagnato una nuova dimensione con l’introduzione della certificazione UNI/PdR 125:2022, che promuove sistemi di gestione aziendale inclusivi, capaci di misurare e garantire l’equità di genere tramite indicatori specifici.

 

Con la UNI/PdR 125:2022, le organizzazioni hanno ora uno strumento concreto per trasformare gli impegni per la parità in realtà misurabili e riconosciute, contribuendo a un ambiente di lavoro più giusto e sostenibile, nonché a una cultura aziendale allineata ai valori europei.

 

Cos’è la UNI/PdR 125:2022?

La certificazione UNI/PdR 125:2022 è una prassi di riferimento sviluppata da UNI (Ente Italiano di Normazione), in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e altre parti interessate, per supportare le aziende italiane nella promozione della parità di genere. Entrata in vigore il 16 marzo 2022, la UNI/PdR 125:2022 rappresenta un’iniziativa significativa volta a incentivare l’inclusione nelle organizzazioni italiane.

 

Questa norma, tuttavia, non si limita semplicemente a promuovere la parità: definisce infatti linee guida concrete, basate su KPI specifici (indicatori di performance), che permettono alle aziende di misurare e monitorare i progressi verso un ambiente di lavoro più equo.

 

Quali sono i KPI della PdR 125:2022?

Come abbiamo anticipato, la certificazione UNI/PdR 125:2022 utilizza specifici KPI (Key Performance Indicators) per misurare i progressi delle organizzazioni verso la parità di genere. Questi KPI riguardano diverse aree, tra cui:

  • Opportunità di carriera: misura delle possibilità di crescita interna offerte senza discriminazione di genere.
  • Conciliazione vita-lavoro: analisi delle politiche di flessibilità, come telelavoro, smart working o orari agevolati.
  • Ambiente inclusivo: valutazione di iniziative per promuovere un clima di lavoro equo e senza stereotipi.
  • Equità retributiva: indicatori che valutano la presenza di eventuali gap salariali tra uomini e donne.

 

Cosa prevede la UNI PdR 125 riguardo all’equità remunerativa tra uomini e donne?

Nello specifico, la UNI/PdR 125:2022 promuove l’equità salariale tra uomini e donne, prevedendo azioni concrete per identificare e colmare eventuali divari retributivi all’interno delle organizzazioni. 

 

La norma richiede alle aziende di monitorare e valutare le retribuzioni per ruoli e responsabilità equivalenti, assicurandosi che siano basate su criteri oggettivi, indipendenti dal genere. 

 

Per questo, le organizzazioni devono adottare KPI specifici per misurare l’equità salariale e implementare politiche che prevengano la discriminazione retributiva, sia nella fase di assunzione sia nelle promozioni e negli avanzamenti di carriera.

 

Cosa prevede la norma UNI PdR 125 sistema di gestione per la parità di genere relativamente la rappresentanza delle donne in ruoli di leadership?

​​La norma UNI/PdR 125:2022 stabilisce linee guida per favorire la rappresentanza femminile in ruoli di leadership all’interno delle organizzazioni. 

 

Tra i requisiti per ottenere la certificazione, le aziende sono invitate a monitorare e migliorare la presenza delle donne in posizioni decisionali, promuovendo politiche che incoraggino una distribuzione equilibrata dei ruoli manageriali. 

 

Gli indicatori di performance (KPI) relativi a questo aspetto includono misure per ridurre le barriere di avanzamento e favorire percorsi di carriera che permettano alle donne di accedere a posizioni di leadership.

 

Quali sono i benefici della certificazione?

Ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 offre alle aziende vantaggi che vanno ben oltre l’aspetto reputazionale. 

 

Le imprese certificate, infatti, possono accedere a sgravi fiscali fino a 50.000 euro, oltre a ricevere punteggi più alti nei bandi pubblici. Questo riconoscimento permette inoltre di accedere a contributi dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dedicati alle PMI per sostenere progetti che rendano i luoghi di lavoro più inclusivi. 

 

Per le aziende interessate, questi benefici rappresentano non solo un ritorno economico, ma anche un’opportunità per migliorare il proprio impatto sociale.

 

Chi può richiederla?

La UNI/PdR 125:2022 è stata progettata per tutte le organizzazioni, indipendentemente da settore o dimensioni, e si rivela particolarmente utile per quelle realtà che vogliono fare della diversità e dell’inclusione un pilastro della loro cultura aziendale

 

È importante ricordare che la normativa non è applicabile alle partite IVA senza dipendenti, essendo rivolta a organizzazioni con strutture di lavoro più articolate. Per un’implementazione completa, le aziende possono considerare anche strategie sostenibili, come l’uso di energie rinnovabili, a complemento delle politiche di parità di genere.

 

Come funziona il processo di implementazione?

Per ottenere la certificazione, le aziende devono mettere in atto un sistema di gestione che rispetti i requisiti della UNI/PdR 125:2022, documentato e soggetto a controlli regolari. 

 

Il processo include audit periodici condotti secondo standard riconosciuti, volti a garantire che le politiche e le pratiche di parità di genere siano effettivamente applicate. Attraverso questi audit, l’organizzazione è portata a monitorare e migliorare costantemente le proprie prassi, favorendo un ambiente di lavoro che valorizza le competenze senza discriminazioni di genere.

 

Quali sono i 4 macro requisiti richiesti dalla PdR 125:2022?

La UNI/PdR 125:2022 richiede alle organizzazioni di soddisfare quattro macro requisiti fondamentali per ottenere la certificazione, che insieme garantiscono un sistema di gestione efficace della parità di genere:

  1. Governance: implementare una struttura organizzativa che supporti politiche di parità e inclusione.
  2. Processi di gestione delle risorse umane: applicare pratiche di assunzione, promozione e retribuzione eque.
  3. Opportunità di carriera e retribuzione: monitorare l’equità in carriera e compensazione.
  4. Conciliazione vita-lavoro e inclusione: sviluppare misure per favorire l’equilibrio vita-lavoro.

Questi requisiti forniscono un quadro per valutare e migliorare la gestione della diversità, creando un ambiente di lavoro più equo.

 

Sviluppi recenti e futuri

La UNI/PdR 125:2022 è una normativa che evolve per rispondere alle nuove esigenze sociali e legislative in materia di parità di genere

 

Le ultime modifiche alla normativa, come l’aggiornamento delle FAQ, offrono chiarimenti che aiutano le aziende ad applicare le linee guida in modo più efficace e pratico. 

 

Inoltre, eventi globali come il COP26 hanno spinto molte organizzazioni a riflettere su come un approccio inclusivo e sostenibile possa integrarsi con gli obiettivi ambientali, sottolineando l’importanza di strategie aziendali che combinino sostenibilità e inclusione.

 

Più di un semplice traguardo burocratico

La certificazione UNI/PdR 125:2022 rappresenta più di un semplice traguardo burocratico: è uno strumento che accompagna le organizzazioni italiane verso una cultura inclusiva e riconosciuta a livello istituzionale. 

 

Per le aziende, adottare questa prassi significa impegnarsi per un ambiente di lavoro più equo, ottenendo al contempo vantaggi fiscali e operativi. La certificazione permette non solo di migliorare l’immagine aziendale, ma di contribuire attivamente a un futuro più inclusivo, sostenibile e in linea con le esigenze della società contemporanea.