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Il Pacchetto Omnibus per la sostenibilità: cos’è e quali sono le conseguenze

Il Pacchetto Omnibus per la Sostenibilità rappresenta un’importante evoluzione normativa nell’ambito delle politiche europee ambientali. Presentato dalla Commissione Europea nel febbraio 2025, questo pacchetto di misure si inserisce nel contesto più ampio del European Green Deal e mira a semplificare e razionalizzare le normative esistenti in materia di sostenibilità per le imprese europee.

L’iniziativa si concentra specificamente sulle normative ambientali e di sostenibilità, con l’obiettivo dichiarato di bilanciare la competitività economica con gli obiettivi ambientali dell’Unione Europea.

Le principali componenti del Pacchetto Omnibus per la Sostenibilità

Il Pacchetto Omnibus per la Sostenibilità interviene su diverse normative chiave dell’UE:

1. Modifiche alla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)

La CSRD, pilastro della rendicontazione di sostenibilità aziendale, viene significativamente modificata:

  • Aumento delle soglie dimensionali per l’applicazione: la direttiva si applicherà solo alle imprese UE con più di 1.000 dipendenti e almeno €50 milioni di fatturato e/o €25 milioni di patrimonio
  • Rinvio al 2028 degli obblighi di rendicontazione per le grandi imprese che non hanno ancora iniziato il processo e per le PMI quotate
  • Riduzione degli obblighi di reporting per tutte le aziende interessate

Queste modifiche mirano a esonerare circa l’80% delle imprese dagli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, concentrandosi solo sulle organizzazioni di maggiori dimensioni.

2. Interventi sulla CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive)

La direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità viene anch’essa semplificata:

  • Eliminazione delle disposizioni sulla responsabilità civile armonizzata a livello UE
  • Limitazione dell’effetto a cascata sui fornitori: le aziende potranno richiedere ai partner commerciali con meno di 500 dipendenti solo le informazioni specificate negli standard di reporting volontario
  • Rinvio al 2028 dell’applicazione per la prima serie di società interessate

3. Green Claims Directive (2024/825/UE)

Un elemento importante del quadro normativo sulla sostenibilità è la recente Direttiva sui Green Claims, volta a contrastare il greenwashing e a regolamentare le dichiarazioni ambientali delle aziende:

  • Vieta l’uso di marchi di sostenibilità non basati su un sistema di certificazione di terzi o non stabiliti da autorità pubbliche
  • Proibisce affermazioni ambientali generiche (come “eco-friendly” o “green“) senza dimostrazione dell’eccellenza delle prestazioni ambientali
  • Vieta la dichiarazione di neutralità carbonica basata solo su compensazioni di CO2
  • Regola i sistemi di certificazione, richiedendo trasparenza, equità e accessibilità

Impatti sulle aziende e sulla sostenibilità aziendale

Il Pacchetto Omnibus per la Sostenibilità ha implicazioni significative per le imprese e le loro strategie di sostenibilità aziendale:

Vantaggi della semplificazione

  • Riduzione degli oneri amministrativi, stimata in circa 6,3 miliardi di euro annui
  • Maggiore proporzionalità degli obblighi in base alle dimensioni aziendali
  • Focalizzazione delle risorse su interventi più strategici
  • Tempi più lunghi per adeguarsi alle normative, permettendo una pianificazione più efficace

Potenziali criticità

  • Rischio di indebolimento dell’impegno verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile
  • Potenziale gap informativo per gli investitori e gli stakeholder interessati ai criteri ESG
  • Possibile impatto sulla comparabilità delle performance di sostenibilità tra diverse aziende
  • Preoccupazioni espresse da ONG e investitori sul rischio di diminuzione degli standard ambientali

Il ruolo del Sustainability Manager nel nuovo contesto normativo

Con l’evoluzione del quadro normativo, la figura del Sustainability Manager assume un ruolo ancora più strategico:

  • Necessità di navigare un contesto normativo in evoluzione, interpretando correttamente le implicazioni delle nuove disposizioni
  • Opportunità di passare da un approccio di mera compliance a una visione strategica della sostenibilità
  • Importanza di mantenere standard elevati di trasparenza e accountability, anche in presenza di minori obblighi formali
  • Capacità di integrare le considerazioni sulla sostenibilità nel core business, indipendentemente dagli obblighi di legge

L’equilibrio tra semplificazione e ambizione ambientale

Il Pacchetto Omnibus riflette la tensione tra due obiettivi apparentemente contrastanti:

  1. Competitività e crescita economica: riduzione degli oneri amministrativi, semplificazione normativa, maggiore flessibilità per le imprese
  2. Ambizione ambientale: mantenimento degli obiettivi del European Green Deal, contrasto ai cambiamenti climatici, promozione dell’economia circolare

La Commissione Europea sottolinea che queste iniziative non rappresentano un abbandono degli obiettivi ambientali, ma un ribilanciamento che tiene conto della necessità di competitività dell’economia europea, in linea con la “bussola della competitività” introdotta dalla relazione Draghi del settembre 2024.

Il futuro della sostenibilità nell’UE

Il futuro della sostenibilità nell’Unione Europea dipenderà da come il Pacchetto Omnibus verrà implementato e da come le aziende risponderanno a queste nuove disposizioni:

  • L’iter di approvazione definitiva del Pacchetto è ancora in corso, con negoziazioni tra Parlamento e Consiglio UE
  • Molte imprese, specialmente quelle più avanzate, potrebbero mantenere standard elevati di sostenibilità indipendentemente dagli obblighi di legge
  • Il mercato e le aspettative degli stakeholder continueranno a spingere verso una maggiore trasparenza e sostenibilità
  • L’evoluzione tecnologica, inclusa l’intelligenza artificiale, potrebbe rendere più efficiente la gestione e rendicontazione della sostenibilità

Le prospettive future

Il Pacchetto Omnibus per la Sostenibilità rappresenta un significativo riorientamento delle politiche europee, cercando di bilanciare l’ambizione ambientale con le esigenze di competitività economica. Per le aziende, questa evoluzione normativa offre sia opportunità che sfide.

Le organizzazioni che hanno integrato la sostenibilità nel proprio DNA aziendale continueranno a vedere in essa un vantaggio competitivo, indipendentemente dal quadro normativo. Per queste realtà, la semplificazione normativa potrà rappresentare un’opportunità per concentrare le risorse su iniziative più strategiche e impattanti, piuttosto che su adempimenti formali.

D’altro canto, il rischio di un rallentamento della transizione ecologica non può essere sottovalutato. Sarà fondamentale che le istituzioni europee e nazionali mantengano un sistema di incentivi e supporto che continui a spingere le aziende verso modelli di business più sostenibili, anche in assenza di obblighi stringenti.

In questo contesto, il ruolo di consulenti e professionisti della sostenibilità diventa ancora più importante per guidare le aziende in un panorama normativo in evoluzione, mantenendo al contempo l’impegno verso un futuro più sostenibile.