Il passaporto digitale del prodotto (Digital Product Passport – DPP) rappresenta una delle innovazioni più significative introdotte dall’Unione Europea per accelerare la transizione verso un’economia circolare.
Questo strumento digitale accompagnerà i prodotti lungo l’intero ciclo di vita, dalla progettazione allo smaltimento, fornendo informazioni dettagliate su composizione, origine, riparabilità, riciclabilità e impatto ambientale. Il DPP trasformerà radicalmente il modo in cui imprese e consumatori interagiscono con i prodotti, rendendo la sostenibilità trasparente, verificabile e accessibile.
Nel contesto della transizione ecologica europea, il passaporto digitale si inserisce nel quadro dell’European Green Deal e rappresenta uno strumento chiave per combattere l’obsolescenza programmata, facilitare il riciclo e promuovere modelli di business sostenibili. Per le aziende soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive, il DPP diventerà uno strumento essenziale per dimostrare concretamente l’impegno verso la sostenibilità aziendale.
Che cos’è il passaporto digitale del prodotto
Il Digital Product Passport (DPP) è un insieme strutturato di dati digitali che documenta le caratteristiche ambientali, sociali ed economiche di un prodotto lungo l’intero ciclo di vita. Funziona come una “carta d’identità digitale” del prodotto, accessibile attraverso tecnologie come QR code, NFC, RFID o datamatrix stampati sull’etichetta o sull’imballaggio.
Definizione e framework normativo
Il DPP è stato introdotto dal Regolamento Ecodesign for Sustainable Products (ESPR – European Sustainable Products Regulation), adottato dall’UE nel 2024 come evoluzione della precedente Direttiva Ecodesign. Il regolamento stabilisce che determinati gruppi di prodotti immessi sul mercato europeo dovranno essere accompagnati da un passaporto digitale contenente informazioni standardizzate sulla loro sostenibilità.
A differenza di iniziative volontarie, il DPP è uno strumento obbligatorio per i prodotti designati, con requisiti specifici che saranno definiti progressivamente attraverso atti delegati per ciascuna categoria merceologica. Questo approccio vincolante lo distingue dalle certificazioni volontarie come l’ecolabel UE o le certificazioni ambientali.
Quando entrerà in vigore il passaporto digitale dei prodotti
Il Regolamento ESPR è stato adottato dal Parlamento Europeo nell’aprile 2024 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE a giugno 2024, entrando in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione (luglio 2024).
Tuttavia, l’applicazione concreta dei requisiti DPP avverrà in modo graduale e settoriale:
- 2026-2027: Primi DPP obbligatori per batterie (già regolamentate dal Battery Regulation 2023)
- 2027-2030: Estensione progressiva a tessile, elettronica, mobili, pneumatici
- 2030+: Ampliamento ad altri settori secondo priorità definite dalla Commissione
Gli Stati membri hanno tempo fino al 2026 per recepire le disposizioni nazionali di attuazione. Le aziende devono quindi prepararsi ora, anche se l’obbligatorietà piena arriverà progressivamente nei prossimi anni.
Come funziona il passaporto digitale del prodotto
Il DPP si basa su un’architettura tecnica che combina identificatori univoci, database decentralizzati e interfacce di accesso user-friendly.
Architettura tecnica
Identificatore univoco: ogni prodotto riceve un codice unico (simile a un “numero di serie digitale”) che lo distingue da qualsiasi altro prodotto sul mercato. Questo identificatore è collegato al database contenente le informazioni del passaporto.
Carrier fisico: l’identificatore è incorporato nel prodotto o nell’imballaggio attraverso:
- QR code: la soluzione più diffusa per accessibilità e costi contenuti
- Tag NFC: per informazioni più ricche e interazioni avanzate
- Tag RFID: per tracciamento automatizzato in logistica e produzione
- Datamatrix: codici bidimensionali ad alta densità informativa
Database distribuito: le informazioni non risiedono necessariamente in un unico database centrale ma possono essere distribuite tra produttori, fornitori e piattaforme terze, collegate attraverso standard di interoperabilità.
Interfaccia utente: consumatori, riparatori, riciclatori e autorità accedono alle informazioni attraverso app dedicate, browser web o piattaforme istituzionali, con livelli di accesso differenziati secondo il tipo di utente.
Processo di utilizzo pratico
Per il consumatore finale:
- Scansiona il QR code sul prodotto con smartphone
- Accede a informazioni su composizione, origine, impatto ambientale, istruzioni d’uso e manutenzione
- Verifica garanzie, disponibilità di pezzi di ricambio, opzioni di riparazione
- Al termine della vita utile, identifica modalità corrette di smaltimento o restituzione
Per operatori professionali (riparatori, riciclatori):
- Accedono a informazioni tecniche dettagliate (schemi di smontaggio, componenti pericolosi, materiali)
- Identificano parti riutilizzabili o riciclabili
- Ottimizzano processi di recupero materiali
- Aggiornano lo stato del prodotto nel sistema (riparato, ricondizionato, riciclato)
Per autorità di vigilanza:
- Verificano conformità normativa dei prodotti
- Controllano veridicità delle dichiarazioni ambientali (anti-greenwashing)
- Monitorano flussi di materiali per statistiche e policy making
Tecnologie abilitanti
- Blockchain e DLT: alcune implementazioni utilizzano tecnologie di registro distribuito per garantire immutabilità dei dati, tracciabilità delle modifiche e resistenza alla manomissione.
- IoT e sensori: prodotti intelligenti possono aggiornare automaticamente il DPP con dati sull’utilizzo reale, condizioni operative e stato di salute.
- AI e analytics: algoritmi analizzano dati aggregati dai DPP per identificare pattern, ottimizzare design futuri e prevedere necessità di manutenzione.
- Queste tecnologie, però, sollevano questioni di inquinamento digitale ed emissioni dell’intelligenza artificiale che devono essere bilanciate con i benefici ambientali.
Cosa contiene il passaporto digitale del prodotto
I contenuti del DPP variano secondo la categoria di prodotto, ma esistono informazioni comuni a tutti i passaporti.
Informazioni obbligatorie generali
Identificazione e tracciabilità:
- Identificatore univoco del prodotto
- Marca, modello, numero di serie
- Data e luogo di fabbricazione
- Produttore e fornitori chiave della catena di fornitura
Composizione e materiali:
- Lista completa dei materiali utilizzati con percentuali
- Presenza di sostanze pericolose o critiche
- Contenuto di materiali riciclati
- Origine geografica delle materie prime principali
Performance ambientale:
- Carbon footprint del prodotto (emissioni incorporate)
- Impronta idrica (consumo di acqua nel ciclo di vita)
- Consumo energetico in fase d’uso
- Risultati di Life Cycle Assessment (LCA)
- Conformità ai criteri ambientali minimi (CAM)
Durabilità e riparabilità:
- Vita utile attesa del prodotto
- Disponibilità di pezzi di ricambio (periodo garantito, fornitori)
- Manuali di riparazione e schemi tecnici
- Indice di riparabilità (dove applicabile)
- Informazioni su aggiornamenti software per prodotti digitali
Fine vita e circolarità:
- Istruzioni per smontaggio e separazione dei componenti
- Identificazione di parti riutilizzabili
- Indicazioni per riciclo corretto dei materiali
- Opzioni di ricondizionamento o remanufacturing
- Schemi di ritiro del produttore (take-back schemes)
Informazioni specifiche per settore
Batterie (già regolamentate dal Battery Regulation):
- Capacità, potenza, durata
- Composizione chimica dettagliata
- Percentuale di materiali riciclati (cobalto, litio, nichel)
- Performance in termini di cicli di ricarica
- Informazioni su sicurezza e rischi
Tessile:
- Fibre utilizzate e loro origine (naturale/sintetica/riciclata)
- Processi di tintura e trattamenti chimici
- Consumo di acqua ed energia nella produzione
- Microplastiche rilasciate durante il lavaggio
- Istruzioni di cura per prolungare la vita utile
- Opzioni di circolarità (moda sostenibile)
Elettronica:
- Efficienza energetica dettagliata
- Materiali critici e terre rare contenuti
- Aggiornabilità software e supporto garantito
- Compatibilità con caricatori universali
- Gestione RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
Mobili:
- Legname certificato e origine forestale (certificazioni FSC/PEFC)
- Sostanze chimiche in colle, vernici, rivestimenti
- Progettazione modulare per riparazione/aggiornamento
- Istruzioni di smontaggio per recupero materiali
Obiettivi del passaporto digitale del prodotto
Il DPP persegue obiettivi ambiziosi interconnessi che trasformano l’intero sistema produttivo europeo.
Accelerare la transizione verso l’economia circolare
Il DPP è lo strumento abilitante per passare da un’economia lineare (“produci-usa-getta”) a modelli circolari. Fornendo informazioni complete sul ciclo di vita, facilita:
- Riuso e ricondizionamento: mercati secondari più efficienti con informazioni certificate sullo stato dei prodotti
- Riparazione: accessibilità a manuali, pezzi di ricambio e competenze tecniche
- Riciclo di qualità: separazione accurata dei materiali per recupero ad alto valore
- Design for circularity: feedback dai dati di fine vita per migliorare progettazione futura
L’implementazione del DPP supporta le PMI nell’economia circolare, creando opportunità per nuovi modelli di business basati su servitizzazione, product-as-a-service e reverse logistics.
Combattere il greenwashing e aumentare la trasparenza
Con informazioni verificabili e standardizzate, il DPP contrasta le dichiarazioni ambientali infondate che caratterizzano il greenwashing. Le aziende non potranno più fare affermazioni generiche su “sostenibilità” o “eco-friendly” senza supportarle con dati concreti accessibili ai consumatori.
Questo si allinea perfettamente con la direttiva greenwashing e la Green Claims Directive, che vietano dichiarazioni ambientali non sostanziate.
Supportare consumatori in scelte consapevoli
Il DPP democratizza l’accesso alle informazioni sulla sostenibilità, permettendo ai consumatori di:
- Confrontare prodotti su basi oggettive
- Privilegiare opzioni a minor impatto ambientale
- Calcolare il costo totale di possesso (TCO) includendo durabilità e riparabilità
- Esercitare pressione di mercato verso prodotti più sostenibili
Facilitare la conformità normativa
Per le aziende, il DPP centralizza le informazioni richieste da molteplici regolamenti:
- Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
- Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD)
- Battery Regulation
- Regolamento REACH (sostanze chimiche)
- Direttive su RAEE, imballaggi, end-of-life vehicles
Questo riduce duplicazioni burocratiche e costi di compliance quando implementato strategicamente.
Creare dati per policy making
I dati aggregati dai DPP forniranno alla Commissione Europea informazioni preziose su:
- Flussi di materiali critici nell’economia
- Performance ambientale media per categoria di prodotto
- Efficacia delle politiche di ecodesign
- Identificazione di settori prioritari per interventi normativi
Vantaggi del passaporto digitale del prodotto
L’implementazione del DPP genera benefici per tutti gli attori della catena del valore.
Vantaggi per le imprese
- Differenziazione competitiva: aziende che implementano DPP proattivamente si posizionano come leader di sostenibilità, attirando consumatori e investitori sensibili a questi temi.
- Ottimizzazione della supply chain: tracciabilità completa permette di identificare inefficienze, ridurre sprechi e ottimizzare l’approvvigionamento di materiali.
- Accesso a finanza sostenibile: dati verificabili facilitano l’accesso a green bond, investimenti ESG e strumenti di finanza sostenibile.
- Nuovi modelli di business: il DPP abilita servizi innovativi come product-as-a-service, leasing, buy-back programs e mercati di ricondizionato certificato.
- Riduzione costi di compliance: centralizzazione delle informazioni richieste da molteplici regolamenti riduce oneri amministrativi.
- Miglioramento continuo: feedback dai dati di utilizzo e fine vita guidano innovazione di prodotto e design più sostenibile.
Vantaggi per i consumatori
- Trasparenza e fiducia: informazioni verificate riducono asimmetrie informative e permettono scelte consapevoli.
- Risparmio economico: prodotti più durevoli e riparabili riducono necessità di sostituzioni frequenti.
- Maggiore valore residuo: prodotti con DPP mantengono valore nel mercato secondario grazie a informazioni certificate sullo stato.
- Facilità di manutenzione: accesso a manuali e informazioni tecniche semplifica riparazioni DIY o professionali.
Vantaggi ambientali
- Riduzione rifiuti: estensione della vita utile e miglioramento del riciclo riducono volumi di rifiuti in discarica.
- Conservazione risorse: recupero efficiente di materiali critici e terre rare riduce dipendenza da estrazione mineraria.
- Riduzione emissioni: prodotti più durevoli e circolari hanno carbon footprint inferiore nel ciclo di vita completo.
- Protezione biodiversità: tracciabilità delle materie prime contrasta deforestazione e altri impatti su ecosistemi.
Implementazione del passaporto digitale: roadmap per le aziende
Le imprese devono prepararsi all’obbligatorietà del DPP con un approccio strutturato.
Fase 1: Valutazione e preparazione (2024-2025)
Azioni prioritarie:
- Identificare quali prodotti del portafoglio rientreranno nell’obbligo DPP e con quali tempistiche
- Condurre gap analysis tra dati attualmente disponibili e requisiti DPP
- Mappare la supply chain per identificare fonti dati presso fornitori
- Valutare soluzioni tecnologiche (software, piattaforme, carrier fisici)
- Coinvolgere sustainability manager e sustainability consultant
Fase 2: Raccolta dati e infrastruttura (2025-2026)
Azioni prioritarie:
- Implementare sistemi di raccolta dati lungo la catena del valore
- Condurre Life Cycle Assessment dei prodotti prioritari
- Calcolare carbon footprint e impronta idrica
- Digitalizzare manuali tecnici e informazioni di riparazione
- Selezionare e implementare piattaforma DPP (in-house o fornitore terzo)
Fase 3: Pilot e test (2026-2027)
Azioni prioritarie:
- Lanciare progetti pilota su linee di prodotto selezionate
- Testare usabilità con consumatori e operatori professionali
- Validare interoperabilità con sistemi di partner e clienti
- Formare personale interno e rete distributiva
- Raccogliere feedback e iterare
Fase 4: Scale-up e ottimizzazione (2027+)
Azioni prioritarie:
- Estendere DPP a intero portafoglio prodotti secondo scadenze normative
- Integrare DPP con sistemi gestionali esistenti (ERP, PLM, CRM)
- Sviluppare servizi a valore aggiunto basati su dati DPP
- Collaborare con ecosistema circolare (riparatori, riciclatori, piattaforme secondarie)
- Utilizzare dati per miglioramento continuo di design e processi
Settori coinvolti e priorità
L’implementazione del DPP seguirà una roadmap settoriale basata su impatto ambientale e potenziale di miglioramento.
Settori prioritari (2026-2028)
- Batterie: primo settore obbligato (Battery Regulation già operativo) per importanza strategica nella transizione energetica e presenza di materiali critici.
- Tessile e abbigliamento: secondo settore di grande impatto (10% emissioni globali, consumo di acqua, inquinamento da microplastiche, fast fashion). Collegamento con moda sostenibile.
- Elettronica e ICT: per presenza di terre rare, obsolescenza programmata e volume di RAEE.
- Mobili e arredamento: per consumo di legno (legame con deforestazione e Regolamento EUDR), durabilità e potenziale circolare.
Settori successivi (2028-2030)
- Pneumatici: per microplastiche, consumo risorse e riciclabilità.
- Detergenti e prodotti chimici: per impatto su qualità dell’acqua ed ecosistemi.
- Prodotti da costruzione: per volumi di materiali e vita utile prolungata.
- Imballaggi: per volumi di rifiuti e potenziale circolare.
Prospettive future
La Commissione valuterà l’estensione del DPP a ulteriori categorie basandosi su:
- Impatto ambientale del settore
- Potenziale di miglioramento attraverso circolarità
- Fattibilità tecnica di implementazione
- Benefici attesi vs costi di compliance
Settori come agricoltura sostenibile, sostenibilità alimentare e cosmetica potrebbero entrare in scope nelle iterazioni future.
Il DPP come tassello della transizione europea
Il passaporto digitale del prodotto non è uno strumento isolato ma si inserisce in un ecosistema normativo coerente che sta trasformando l’economia europea. Insieme alla tassonomia delle attività sostenibili, al regolamento CBAM sul carbon pricing e alle direttive su rendicontazione e due diligence, il DPP crea le condizioni per una vera transizione ecologicadell’industria.
Per le aziende, questo significa che investire ora in sistemi DPP non è solo una questione di compliance futura, ma una trasformazione strategica che migliorerà competitività, resilienza e allineamento con i criteri ESG sempre più rilevanti per investitori e stakeholder. Il passaporto digitale rappresenta l’infrastruttura informativa su cui costruire i modelli di business circolari del futuro, dove trasparenza, tracciabilità e sostenibilità verificabile saranno requisiti di accesso al mercato, non opzioni differenzianti.
