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ISO 26000: cos’è, principi e applicazione

La ISO 26000 rappresenta uno dei principali standard internazionali in materia di responsabilità sociale delle organizzazioni.

Pubblicata nel novembre 2010 dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO), questa norma fornisce linee guida fondamentali per le aziende e le organizzazioni che desiderano operare in modo socialmente responsabile, rispondendo alle crescenti aspettative della società civile e del mercato in tema di sostenibilità.

Cos’è la norma ISO 26000

La ISO 26000 è una linea guida internazionale che definisce il framework di riferimento per la Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI) o, secondo l’acronimo inglese, Corporate Social Responsibility (CSR).

A differenza di altri standard ISO, la norma 26000 non è uno standard di sistema di gestione e non è destinata alla certificazione, bensì fornisce orientamenti volontari per qualsiasi organizzazione che intenda integrare comportamenti socialmente responsabili nei propri processi decisionali e nelle proprie attività.

Lo sviluppo di questa norma ha coinvolto un processo di consultazione internazionale senza precedenti: oltre 400 esperti provenienti da 99 paesi hanno lavorato per cinque anni alla sua elaborazione, assicurando che il documento finale rappresentasse un consenso globale su cosa significhi realmente operare in modo socialmente responsabile nel XXI secolo.

La ISO 26000 si applica a tutte le tipologie di organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione, dal settore di attività o dalla localizzazione geografica, incluse imprese private, pubbliche amministrazioniassociazioni ambientaliste ed enti no-profit.

Quali sono i principi della ISO 26000?

Al centro della norma ISO 26000 vi sono sette principi fondamentali che costituiscono la base di un comportamento socialmente responsabile. Questi principi dovrebbero guidare il processo decisionale delle organizzazioni e permeare tutte le loro attività:

1. Responsabilità di rendere conto (Accountability)

Questo principio implica che un’organizzazione dovrebbe assumersi la responsabilità degli impatti che genera sulla società, sull’economia e sull’ambiente. L’organizzazione deve accettare il giusto scrutinio e il dovere di rispondere di tali impatti, similmente a quanto richiesto nella rendicontazione di sostenibilità.

2. Trasparenza

Le organizzazioni dovrebbero essere trasparenti nelle decisioni e nelle attività che impattano sulla società e sull’ambiente. Ciò significa divulgare in modo chiaro, accurato e completo le politiche, le decisioni e le attività di cui sono responsabili, inclusi gli impatti noti e probabili sulla società e sull’ambiente, evitando qualsiasi forma di greenwashing.

3. Comportamento etico

Il comportamento dell’organizzazione dovrebbe basarsi su valori di onestà, equità e integrità. Questi valori implicano un impegno a preoccuparsi delle persone, degli animali e dell’ambiente, e un impegno ad affrontare gli impatti delle attività e decisioni sugli interessi degli stakeholder.

4. Rispetto degli interessi degli stakeholder

L’organizzazione dovrebbe rispettare, considerare e rispondere agli interessi dei suoi stakeholder. Anche se gli obiettivi dell’organizzazione potrebbero essere limitati agli interessi dei proprietari, membri, clienti o componenti, altri individui o gruppi possono avere diritti, richieste o interessi specifici che dovrebbero essere presi in considerazione attraverso un’adeguata analisi di materialità.

5. Rispetto del principio di legalità

Ogni organizzazione dovrebbe accettare che il rispetto del principio di legalità sia obbligatorio. Ciò significa che un’organizzazione dovrebbe rispettare tutte le leggi e i regolamenti applicabili, adottando misure per essere a conoscenza delle leggi e delle normative applicabili e informare coloro all’interno dell’organizzazione del loro obbligo di osservarle.

6. Rispetto delle norme internazionali di comportamento

L’organizzazione dovrebbe rispettare le norme internazionali di comportamento, pur aderendo al rispetto del principio di legalità. In paesi dove la legge o la sua attuazione non fornisce adeguate salvaguardie ambientali o sociali, un’organizzazione dovrebbe sforzarsi di rispettare le norme internazionali di comportamento.

7. Rispetto dei diritti umani

Un’organizzazione dovrebbe rispettare i diritti umani e riconoscerne l’importanza e l’universalità. Dovrebbe promuovere il rispetto dei diritti stabiliti nella Carta Internazionale dei Diritti Umani e accettare che questi diritti sono universali, cioè applicabili in modo indivisibile in tutti i paesi, culture e situazioni, coerentemente con quanto previsto anche dalla certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere.

I temi fondamentali della ISO 26000

Oltre ai principi generali, la norma identifica sette temi fondamentali relativi alla responsabilità sociale che ogni organizzazione dovrebbe considerare:

  1. Governance organizzativa: sistemi attraverso i quali un’organizzazione prende e attua decisioni per raggiungere i suoi obiettivi, in linea con i criteri ESG.
  2. Diritti umani: diritti base di cui tutti gli esseri umani hanno diritto, con attenzione particolare all’eliminazione delle discriminazioni.
  3. Rapporti e condizioni di lavoro: politiche e pratiche relative al lavoro svolto all’interno, da o per conto dell’organizzazione, gestite da ruoli come il sustainability manager.
  4. Ambiente: impatti delle decisioni e delle attività dell’organizzazione sull’ambiente, inclusa l’attenzione alle emissioni e al carbon footprint.
  5. Corrette prassi gestionali: condotta etica nei rapporti con altre organizzazioni e individui, prevenendo forme di obsolescenza programmata.
  6. Aspetti specifici relativi ai consumatori: responsabilità verso clienti e consumatori, evitando pratiche ingannevoli (scopri gli esempi di greenwashing che hanno fatto la storia)
  7. Coinvolgimento e sviluppo della comunità: supporto attivo e contributo al miglioramento della comunità locale, anche attraverso forme di volontariato ambientale.

Ciascuno di questi temi si articola in numerosi aspetti specifici che l’organizzazione deve considerare nel definire il proprio approccio alla responsabilità sociale.

Che differenza c’è tra UNI EN ISO 26000 e SA 8000?

OItre alla ISO 26000 esiste anche un altro standard molto noto in ambito di responsabilità sociale: la SA 8000 (Social Accountability 8000). In alcuni casi, la distinzione tra questi due standard non è molto chiara. Ecco quali sono le principali differenze principali:

Ambito di applicazione

  • ISO 26000: Copre tutti gli aspetti della responsabilità sociale, inclusi governance, diritti umani, pratiche lavorative, ambiente, pratiche operative corrette, questioni relative ai consumatori e coinvolgimento della comunità.
  • SA 8000: Si concentra specificamente sulle condizioni di lavoro e sui diritti dei lavoratori, con particolare attenzione a evitare lo sfruttamento della manodopera e garantire luoghi di lavoro sicuri e salubri.

Certificabilità

  • ISO 26000: Non è uno standard certificabile. Fornisce linee guida volontarie che le organizzazioni possono utilizzare per implementare la responsabilità sociale, ma non è destinata alla certificazione da parte di organismi terzi.
  • SA 8000: È uno standard certificabile, con requisiti specifici e misurabili che le organizzazioni devono soddisfare per ottenere la certificazione da parte di organismi accreditati.

Struttura

  • ISO 26000: Ha una struttura più flessibile che fornisce orientamenti e raccomandazioni, permettendo alle organizzazioni di adattarla alle proprie specifiche esigenze e contesti.
  • SA 8000: Ha una struttura più rigida con requisiti specifici che devono essere soddisfatti per ottenere la certificazione.

Focus geografico

  • ISO 26000: È stata sviluppata con una prospettiva globale e può essere applicata in qualsiasi contesto geografico e culturale.
  • SA 8000: Sebbene sia anch’essa uno standard internazionale, è particolarmente rilevante per le organizzazioni che operano in paesi in via di sviluppo o che hanno catene di fornitura globali.

In sintesi, mentre la SA 8000 è uno standard certificabile focalizzato specificamente sulle condizioni di lavoro, la ISO 26000 è una linea guida più ampia che copre tutti gli aspetti della responsabilità sociale e non è destinata alla certificazione.

Il processo di implementazione della ISO 26000

Sebbene la ISO 26000 non sia certificabile, molte organizzazioni scelgono di implementarla per dimostrare il proprio impegno verso la responsabilità sociale. Il processo di implementazione può essere articolato nelle seguenti fasi:

1. Comprendere la responsabilità sociale

La prima fase consiste nel comprendere i concetti, i termini e le definizioni relativi alla responsabilità sociale, nonché il contesto storico e le tendenze che hanno portato alla sua crescente importanza.

2. Analizzare i principi e i temi fondamentali

L’organizzazione dovrebbe analizzare i sette principi e i sette temi fondamentali della responsabilità sociale per determinare quali sono rilevanti per le proprie attività e decisioni.

3. Identificare gli stakeholder e coinvolgerli

Un aspetto cruciale dell’implementazione della ISO 26000 è l’identificazione degli stakeholder rilevanti e il loro coinvolgimento nel processo decisionale.

4. Integrare la responsabilità sociale nella governance

La responsabilità sociale dovrebbe essere integrata nelle politiche, nella cultura organizzativa, nelle strategie e nelle operazioni dell’organizzazione.

5. Comunicare l’impegno e le performance

L’organizzazione dovrebbe comunicare le proprie politiche e azioni in materia di responsabilità sociale in modo trasparente e credibile.

6. Migliorare continuamente

L’implementazione della responsabilità sociale dovrebbe essere vista come un processo continuo di miglioramento, con revisioni periodiche delle performance e l’aggiornamento degli obiettivi.

Vantaggi dell’adozione della ISO 26000

Implementare la ISO 26000, anche senza poter ottenere una certificazione formale, può portare numerosi benefici alle organizzazioni:

Vantaggi reputazionali

  • Miglioramento dell’immagine pubblica e della reputazione del brand
  • Maggiore fiducia da parte di clienti, investitori e altri stakeholder
  • Differenziazione rispetto ai concorrenti

Vantaggi competitivi

  • Miglioramento delle relazioni con gli stakeholder
  • Capacità di attrarre e trattenere dipendenti, clienti, fornitori e partner commerciali
  • Maggiore accesso a finanziamenti e partnership, specialmente con organizzazioni che valorizzano la responsabilità sociale

Vantaggi operativi

  • Miglioramento della gestione del rischio e della licenza di operare
  • Aumento della produttività e dell’efficienza grazie a migliori relazioni con i dipendenti
  • Innovazione stimolata da un dialogo più ampio con gli stakeholder
  • Riduzione dei costi attraverso pratiche più sostenibili

Vantaggi di conformità

  • Migliore comprensione delle aspettative sociali e degli obblighi legali
  • Allineamento con gli standard e le normative internazionali
  • Preparazione per future normative più stringenti in materia di responsabilità sociale

Valutazione e verifiche della ISO 26000

Nonostante la ISO 26000 non sia una norma certificabile, esistono diverse modalità per valutare e verificare l’implementazione delle sue linee guida:

Self-assessment

Le organizzazioni possono condurre autovalutazioni periodiche per monitorare i progressi nell’implementazione delle linee guida e identificare aree di miglioramento.

Assessment di terza parte

Alcuni enti specializzati offrono servizi di valutazione della conformità alla ISO 26000, rilasciando attestati o rapporti di valutazione che evidenziano i punti di forza e le aree di miglioramento.

Reporting di sostenibilità

Molte organizzazioni scelgono di comunicare i loro impegni e risultati in materia di responsabilità sociale attraverso report di sostenibilità, spesso allineati a standard come il Global Reporting Initiative (GRI), che include riferimenti alla ISO 26000.

Schemi di certificazione correlati

Esistono schemi di certificazione (come IQNet SR 10) che, pur non certificando direttamente la ISO 26000, utilizzano i suoi principi e temi come riferimento per valutare i sistemi di gestione della responsabilità sociale.

Applicazione della ISO 26000 in Italia

In Italia, la ISO 26000 è stata recepita come UNI ISO 26000, e il suo utilizzo sta crescendo costantemente tra le organizzazioni pubbliche e private. L’Italia è stata tra i primi paesi europei ad aver integrato la responsabilità sociale nelle proprie politiche, anche grazie all’introduzione della forma giuridica delle Società Benefit nel 2016.

Le organizzazioni italiane che implementano la ISO 26000 possono beneficiare di:

  • Sinergie con altre certificazioni diffuse in Italia, come la SA 8000, ISO 14001 (ambiente) e ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro)
  • Allineamento con le normative nazionali ed europee in tema di sostenibilità e reporting non finanziario
  • Maggiore competitività nei mercati internazionali che valorizzano la responsabilità sociale
  • Preparazione per l’adeguamento alle direttive europee sempre più stringenti in materia di sostenibilità e diritti umani nella catena di fornitura

A supporto dell’implementazione della norma, UNI ha pubblicato la Prassi di Riferimento UNI/PdR 18:2016, che fornisce indirizzi applicativi della UNI ISO 26000 per aiutare le organizzazioni a trarre il maggior vantaggio in termini economici, di competitività e di sostenibilità.

Uno strumento per la CSR

La ISO 26000 rappresenta uno strumento prezioso per le organizzazioni che desiderano integrare la responsabilità sociale nelle proprie strategie e pratiche quotidiane. Sebbene non sia una norma certificabile, offre un quadro completo e internazionalmente riconosciuto che può guidare le organizzazioni verso un approccio più sostenibile e responsabile.

In un contesto globale caratterizzato da crescenti aspettative in termini di trasparenza, etica e sostenibilità, l’adozione della ISO 26000 può rappresentare un passo significativo verso la costruzione di un’organizzazione più resiliente, innovativa e allineata con le esigenze della società contemporanea.

L’implementazione della ISO 26000 non dovrebbe essere vista come un obiettivo finale, ma piuttosto come l’inizio di un percorso di miglioramento continuo verso una maggiore responsabilità sociale, in linea con la visione di uno sviluppo sostenibile che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri.