I criteri ambientali minimi rappresentano uno strumento fondamentale per orientare gli acquisti pubblici verso scelte più sostenibili.
Introdotti dal legislatore italiano per promuovere la transizione ecologica, i CAM definiscono requisiti ambientali specifici che le amministrazioni pubbliche devono rispettare nelle procedure di gara.
Cosa sono i criteri ambientali minimi
I CAM (Criteri Ambientali Minimi) sono requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita. Si tratta di considerazioni ambientali connesse alle fasi di progettazione, costruzione, gestione e fine vita di un’opera, un bene o un servizio.
Questi criteri vengono adottati con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e sono rivolti principalmente alle pubbliche amministrazioni. Il loro scopo è quello di razionalizzare i consumi e favorire prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale, in linea con i principi dell’economia circolare.
CAM: a cosa servono
L’applicazione dei criteri ambientali minimi persegue molteplici obiettivi strategici per la sostenibilità ambientale. Prima di tutto, contribuiscono alla riduzione degli impatti ambientali derivanti dalle attività della Pubblica Amministrazione, che rappresenta un acquirente rilevante nel mercato italiano.
I CAM servono inoltre a:
- Stimolare l’innovazione tecnologica e la competitività delle imprese che investono in prodotti sostenibili
- Ridurre le emissioni GHG associate agli acquisti pubblici
- Promuovere l’efficientamento energetico degli edifici e delle infrastrutture
- Favorire la decarbonizzazione del sistema produttivo nazionale
- Orientare il mercato verso scelte più responsabili attraverso l’effetto traino del Green Public Procurement (GPP)
Attraverso il potere d’acquisto pubblico, i CAM diventano un volano per diffondere pratiche di sostenibilità aziendaleanche nel settore privato, che spesso si adegua agli standard richiesti dalle gare pubbliche.
Ambito di applicazione dei criteri ambientali minimi
I CAM trovano applicazione in diversi settori merceologici e rappresentano una parte integrante del Codice degli Appalti. L’obbligo di applicare i criteri ambientali minimi riguarda principalmente le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori nelle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture.
Attualmente sono in vigore CAM per numerose categorie, tra cui:
- Edilizia: costruzione e ristrutturazione di edifici pubblici, con particolare attenzione ai materiali da costruzione e all’architettura sostenibile
- Energia: fornitura di energia elettrica, servizi energetici per gli edifici, illuminazione pubblica e energie rinnovabili
- Rifiuti: servizi di gestione rifiuti urbani e di pulizia
- Trasporti: acquisto e noleggio di veicoli, servizi di trasporto pubblico
- Arredo urbano e arredi per interni
- Servizi di ristorazione collettiva e derrate alimentari
- Carta e prodotti in carta
- Apparecchiature elettriche ed elettroniche
- Prodotti tessili e calzature
- Servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione
Ambito | Obbligo di applicazione | Riferimento normativo | Note aggiornate |
---|---|---|---|
Appalti pubblici sopra soglia UE | Obbligatorio per l’intero valore dell’appalto | Art. 57, comma 2, D.Lgs. 36/2023 | Obbligo di inserire CAM nei documenti di gara |
Appalti pubblici sotto soglia UE | Obbligatorio per l’intero valore dell’appalto | Art. 57, comma 2, D.Lgs. 36/2023 | Stesso obbligo anche per appalti sotto soglia UE |
Progetti finanziati dal PNRR | Obbligatorio + verifica principio DNSH | Regolamento UE 2021/241 | Obbligo di rispetto criteri sostenibilità e principio DNSH |
Concessioni pubbliche | Obbligatorio dove previsti CAM specifici | Art. 57, comma 2, D.Lgs. 36/2023 | CAM applicati se previsti decreti specifici |
Appalti privati | Non obbligatorio (volontario) | – | Applicazione volontaria, non obbligatoria |
Documentazione di gara | Obbligatorio inserimento di specifiche tecniche e clausole contrattuali | Art. 22 e 57, D.Lgs. 36/2023 | Inserimento CAM come vincolo nei documenti di gara |
I CAM si applicano obbligatoriamente agli appalti pubblici sopra e sotto soglia comunitaria, come previsto dal Codice dei Contratti Pubblici. L’integrazione con il principio DNSH (Do No Significant Harm) richiesto dal PNRR ha ulteriormente rafforzato l’importanza di questi criteri nelle procedure di gara finanziate con fondi europei.
Settore | Decreto di riferimento | In vigore dal | Note aggiornamenti |
---|---|---|---|
Edilizia | DM 23 giugno 2022 n. 256 (modificato DM 5 agosto 2024) | 4 dicembre 2022 | Aggiornato con DM 5 agosto 2024 |
Infrastrutture stradali | DM 5 agosto 2024 (modificato DM 11 settembre 2025) | 21 dicembre 2024 | Modifica recente DM 11 settembre 2025 |
Servizi energetici (EPC) | DM 12 agosto 2024 | 27 dicembre 2024 | – |
Ristorazione e acqua potabile | DM 9 aprile 2025 | 26 maggio 2025 | – |
Rifiuti urbani | DM 23 giugno 2022 n. 255 (aggiornato DM successivo in vigore 18 giugno 2025) | 18 giugno 2025 | Nuovo DM aggiornato in vigore dal 2025 |
Pulizia e sanificazione | DM 29 gennaio 2021 n. 51 | 19 febbraio 2021 | – |
Verde pubblico | DM 10 marzo 2020 | 4 settembre 2020 | – |
Illuminazione pubblica | DM 27 settembre 2017 | 18 ottobre 2017 | – |
Arredo urbano | DM 5 febbraio 2015 | 6 maggio 2015 | – |
Eventi | DM 19 ottobre 2022 n. 459 | 3 novembre 2022 | – |
Come funzionano i criteri ambientali minimi
Il funzionamento dei CAM si basa su un approccio di Life Cycle Assessment, che considera l’intero ciclo di vita del prodotto o servizio. I criteri sono strutturati in modo da essere verificabili e misurabili, garantendo trasparenza nelle procedure di gara.
Ogni decreto CAM definisce:
- Criteri di base: requisiti minimi obbligatori che devono essere rispettati
- Criteri premianti: elementi che possono essere valorizzati nell’ambito dell’offerta economicamente più vantaggiosa
- Modalità di verifica: documentazione e certificazioni necessarie per dimostrare la conformità
Le imprese che partecipano a gare pubbliche devono quindi dimostrare, attraverso certificazioni ambientali appropriate, etichette ecologiche come l’Ecolabel UE o dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD), di rispettare i requisiti richiesti.
I CAM richiedono spesso il calcolo della carbon footprint dei prodotti, l’utilizzo di materiali riciclati, la riduzione degli imballaggi e la garanzia di durabilità dei beni, contrastando l’obsolescenza programmata.
Per quanto riguarda l’edilizia, i CAM considerano aspetti come l’isolamento termico, l’uso di fonti rinnovabili, la gestione delle acque, la qualità dell’aria interna e il consumo di suolo. Le stazioni appaltanti devono integrare questi requisiti fin dalla fase di progettazione, attraverso specifici capitolati tecnici.
L’importanza dei CAM per le imprese
Anche se formalmente rivolti alla Pubblica Amministrazione, i criteri ambientali minimi hanno un impatto significativo sul settore privato. Le imprese che vogliono competere nel mercato degli appalti pubblici devono necessariamente adeguarsi a questi standard, investendo in innovazione e ecosostenibilità.
L’adozione dei CAM richiede spesso un ripensamento dei processi produttivi e della catena di fornitura. Le aziende più lungimiranti vedono in questo non solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per:
- Migliorare la propria competitività sul mercato
- Anticipare tendenze normative future, come quelle previste dalla Corporate Sustainability Reporting Directive
- Ridurre i costi operativi attraverso l’efficientamento energetico aziendale
- Migliorare la reputazione e rispondere alle aspettative dei consumatori
- Accedere a mercati internazionali che richiedono standard ambientali elevati
Per supportare le imprese in questo percorso, molte organizzazioni si rivolgono a professionisti specializzati come il sustainability manager o il sustainability consultant, che possono guidare l’implementazione dei requisiti e l’ottenimento delle certificazioni necessarie.
CAM e strategie di sostenibilità aziendale
L’integrazione dei criteri ambientali minimi può diventare parte di una più ampia strategia di piano di sostenibilità aziendale. Le imprese che adottano volontariamente questi standard, anche al di fuori degli appalti pubblici, dimostrano un impegno concreto verso la riduzione del proprio impatto ambientale.
I CAM si collegano direttamente ad altri strumenti di gestione ambientale, come la certificazione ISO 14001, la certificazione EMAS e l’analisi di materialità. Rappresentano inoltre un elemento concreto per alimentare la rendicontazione di sostenibilità e il bilancio di sostenibilità delle organizzazioni.
Nel contesto del European Green Deal e degli obiettivi di sviluppo sostenibile, i CAM rappresentano uno strumento operativo che traduce gli impegni internazionali in azioni concrete e misurabili.
Verso un futuro più sostenibile
I criteri ambientali minimi sono destinati a evolversi e ampliarsi nei prossimi anni, coinvolgendo nuovi settori merceologici e introducendo requisiti sempre più stringenti. La recente direttiva greenwashing e la Green Claims Directive rafforzano ulteriormente la necessità di criteri oggettivi e verificabili per valutare le prestazioni ambientali.
Le imprese che sapranno anticipare questi cambiamenti, investendo in formazione attraverso corsi di formazione sulla sostenibilità e sviluppando competenze interne, saranno favorite nel cogliere le opportunità offerte dalla transizione ecologica.
I CAM non sono solo un requisito burocratico, ma uno strumento strategico per costruire un’economia più sostenibile, in cui il settore pubblico guida il cambiamento attraverso scelte d’acquisto responsabili e il settore privato risponde con innovazione e impegno ambientale concreto.