Il rating ESG è diventato uno degli strumenti più influenti nel panorama della finanza e del business contemporaneo, capace di determinare l’accesso al capitale, influenzare le decisioni di investimento e plasmare la reputazione aziendale. Questi punteggi valutano le performance delle aziende su criteri ambientali, sociali e di governance, traducendo impegni di sostenibilità aziendale in metriche confrontabili che guidano investitori, stakeholder e consumatori nelle loro scelte.
Con oltre 35 trilioni di dollari di asset gestiti secondo criteri ESG a livello globale, i rating sono diventati determinanti per l’accesso alla finanza sostenibile e agli investimenti ESG. Nel contesto normativo europeo, dove Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) impongono trasparenza crescente, comprendere i rating ESG è fondamentale per qualsiasi azienda che voglia prosperare nella transizione ecologica.
Cos’è il rating ESG
Il rating ESG è una valutazione sintetica delle performance di un’azienda sui tre pilastri della sostenibilità: Environmental (ambientale), Social (sociale) e Governance (governo d’impresa). Funziona in modo analogo ai rating creditizi tradizionali, ma invece di valutare la solvibilità finanziaria, misura quanto un’azienda gestisce efficacemente i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità.
La struttura ESG: i tre pilastri
E – Environmental (Ambientale) Valuta come l’azienda impatta sull’ambiente e gestisce i rischi ambientali:
- Emissioni GHG e strategia di decarbonizzazione
 - Efficientamento energetico e uso di energie rinnovabili
 - Carbon footprint e impronta idrica
 - Gestione rifiuti ed economia circolare
 - Impatto su biodiversità e deforestazione
 - Conformità a normative ambientali e certificazioni ambientali
 
S – Social (Sociale) Esamina le relazioni con dipendenti, comunità e stakeholder:
- Condizioni di lavoro, salute e sicurezza
 - Diversità, equità e inclusione (DEI)
 - Diritti umani lungo la catena di fornitura
 - Relazioni con comunità locali
 - Qualità e sicurezza dei prodotti
 - Privacy e protezione dati dei clienti
 - Engagement degli stakeholder
 
G – Governance (Governo d’impresa) Analizza strutture di governance, etica e leadership:
- Composizione e indipendenza del consiglio di amministrazione
 - Politiche di remunerazione dei dirigenti
 - Diritti degli azionisti e trasparenza
 - Etica aziendale e codici di condotta
 - Gestione dei conflitti di interesse
 - Politiche anticorruzione
 - Qualità della rendicontazione finanziaria e di sostenibilità
 
Rating vs. Score: differenze chiave
È importante distinguere tra rating ESG (valutazioni comparative emesse da agenzie specializzate) e ESG score(punteggi auto-calcolati o generati da piattaforme standardizzate).
I rating ESG sono giudizi qualitativi basati su analisi approfondite condotte da analisti esperti, mentre gli score sono spesso generati algoritmicamente. Entrambi hanno valore, ma i rating delle agenzie riconosciute hanno maggiore credibilità presso investitori istituzionali.
Chi emette il rating ESG
I rating ESG sono prodotti da un ecosistema diversificato di attori, ciascuno con metodologie, focus e mercati di riferimento specifici.
Agenzie di rating ESG principali
- MSCI ESG Ratings Una delle agenzie più influenti, valuta oltre 14.000 aziende globalmente con una scala da AAA (leader) a CCC (laggard). MSCI è particolarmente utilizzato da investitori istituzionali e gestori di fondi ESG. La metodologia enfatizza i rischi materiali specifici per settore.
 - Sustainalytics (Morningstar) Fornisce ESG Risk Ratings che misurano l’esposizione dell’azienda a rischi ESG materiali e la capacità di gestirli. La scala va da “Negligible” (trascurabile) a “Severe” (severo). Ampiamente utilizzato da gestori patrimoniali e fondi pensione.
 - S&P Global ESG Scores Parte del gruppo S&P Global, valuta oltre 7.500 aziende con un punteggio da 0 a 100. Integrato con i dati finanziari tradizionali di S&P, è molto utilizzato nell’analisi finanziaria integrata.
 - Refinitiv (London Stock Exchange Group) Copre oltre 12.000 aziende con punteggi ESG da A+ a D-. Particolarmente forte su trasparenza e disclosure, basandosi su oltre 630 metriche ESG pubblicamente disponibili.
 - ISS ESG (Institutional Shareholder Services) Specializzato in servizi per investitori istituzionali, fornisce rating qualitativi e quantitativi utilizzati soprattutto per proxy voting e engagement aziendale.
 - Bloomberg ESG Data Service Integrato nella piattaforma Bloomberg Terminal, fornisce dati e score ESG su oltre 11.500 aziende, con particolare enfasi sulla materialità finanziaria.
 
Agenzie specializzate europee
- EcoVadis Piattaforma leader per la valutazione ESG delle supply chain, particolarmente rilevante per PMI. Assegna medaglie (Platinum, Gold, Silver, Bronze) basate su questionari dettagliati. Oltre 100.000 aziende valutate in 175 paesi. Molto utilizzato per valutare fornitori e partner commerciali.
 - CDP (Carbon Disclosure Project) Focalizzato su climate change, water security e forests, assegna score da A a D- basati su disclosure volontaria. Particolarmente influente per la dimensione ambientale e riconosciuto per la carbon footprint.
 - Vigeo Eiris (Moody’s) Agenzia europea acquisita da Moody’s, forte su tematiche sociali e di governance, con particolare attenzione al contesto normativo europeo.
 
Iniziative di standardizzazione
- EFRAG e ESRS: con l’introduzione degli European Sustainability Reporting Standards obbligatori secondo la CSRD, si sta creando una base dati più standardizzata che faciliterà confrontabilità dei rating.
 - ISSB Standards: l’International Sustainability Standards Board sta sviluppando standard globali di disclosure che potrebbero armonizzare le metodologie di rating a livello internazionale.
 
Cosa misura il rating ESG
I rating ESG valutano molteplici dimensioni della performance aziendale attraverso centinaia di indicatori specifici.
Indicatori ambientali (E)
Clima ed emissioni:
- Emissioni Scope 1, 2 e 3 secondo il GHG Protocol
 - Intensità carbonica (emissioni per fatturato o prodotto)
 - Obiettivi di riduzione validati (SBTi)
 - Piano di transizione verso net zero
 - Investimenti in energie rinnovabili
 
Risorse e circolarità:
- Consumo idrico e gestione stress idrico
 - Produzione di rifiuti e tassi di riciclo
 - Utilizzo di materiali riciclati vs vergini
 - Implementazione di modelli di economia circolare
 - Life Cycle Assessment dei prodotti
 
Biodiversità e inquinamento:
- Impatto su ecosistemi e habitat critici
 - Gestione sostanze chimiche pericolose
 - Inquinamento di aria, acqua, suolo
 - Conformità a regolamenti come EUDR sulla deforestazione
 
Indicatori sociali (S)
Capitale umano:
- Diversità di genere nel management (allineamento UNI PdR 125)
 - Gender pay gap e equità retributiva
 - Turnover e soddisfazione dipendenti
 - Ore di formazione per dipendente
 - Tasso di infortuni e sicurezza sul lavoro
 
Diritti umani e catena di fornitura:
- Due diligence secondo CSDDD
 - Audit dei fornitori su condizioni di lavoro
 - Politiche contro lavoro forzato e minorile
 - Libertà di associazione e contrattazione collettiva
 
Relazioni con stakeholder:
- Engagement con comunità locali
 - Gestione controversie e reclami
 - Politiche di responsible marketing
 - Accessibilità e qualità dei prodotti/servizi
 
Indicatori di governance (G)
Struttura del consiglio:
- Indipendenza dei consiglieri
 - Diversità di genere e competenze nel board
 - Separazione dei ruoli CEO/Chairman
 - Frequenza e qualità delle riunioni
 
Etica e compliance:
- Codice etico e whistleblowing
 - Politiche anticorruzione
 - Conformità normativa e sanzioni ricevute
 - Gestione dei conflitti di interesse
 
Trasparenza e reporting:
- Qualità del bilancio di sostenibilità
 - Conformità a standard GRI, IFRS, ESRS
 - Assurance esterna della rendicontazione
 - Disclosure di rischi ESG materiali
 
Come funziona il processo di rating ESG
Il processo di valutazione ESG segue fasi strutturate che combinano analisi quantitativa e qualitativa.
1. Raccolta dati
Le agenzie attingono a molteplici fonti:
- Documenti aziendali: bilanci di sostenibilità, report annuali, rendicontazione di sostenibilità CSRD
 - Disclosure pubbliche: presentazioni investor relations, siti web corporate
 - Database governativi: registri ambientali, violazioni normative, contenziosi
 - Media e NGO: articoli di stampa, report di organizzazioni della società civile
 - Questionari diretti: alcune agenzie (come EcoVadis) inviano questionari dettagliati alle aziende
 
2. Analisi della materialità
Non tutti i fattori ESG hanno uguale rilevanza per ogni settore. Le agenzie identificano quali temi sono materiali(finanziariamente rilevanti) per lo specifico business:
- Un’azienda petrolifera sarà valutata pesantemente su emissioni e transizione energetica
 - Un’azienda tessile su condizioni di lavoro nella supply chain e moda sostenibile
 - Un’azienda tech su privacy dati, diversità e inquinamento digitale
 
Questa analisi di materialità si allinea con il concetto di doppia materialità richiesto dalla CSRD.
3. Scoring e ponderazione
Ogni indicatore riceve un punteggio, poi aggregato secondo pesi specifici:
- Temi materiali ricevono peso maggiore
 - Performance assoluta vs. best practice di settore
 - Trend nel tempo (miglioramento o peggioramento)
 - Gestione delle controversie e incidenti
 
4. Valutazione qualitativa
Analisti esperti integrano l’analisi quantitativa con valutazioni qualitative su:
- Robustezza delle politiche e governance
 - Credibilità degli impegni pubblici
 - Track record di implementazione
 - Qualità del management e della leadership
 
5. Assegnazione del rating finale
Il rating finale combina i punteggi ponderati in una scala sintetica:
- MSCI: AAA, AA, A, BBB, BB, B, CCC
 - Sustainalytics: Negligible, Low, Medium, High, Severe risk
 - S&P: 0-100 (con percentili rispetto ai peer)
 - EcoVadis: Platinum, Gold, Silver, Bronze
 
6. Aggiornamento periodico
I rating vengono aggiornati regolarmente (annualmente o trimestralmente) per riflettere nuove informazioni, cambiamenti aziendali e controversie emergenti.
Come si ottiene un rating ESG
Ottenere un rating ESG richiede un approccio strategico che va oltre la semplice compliance.
Per rating delle grandi agenzie (MSCI, Sustainalytics, S&P)
Queste agenzie valutano aziende quotate senza richiesta esplicita, basandosi su informazioni pubblicamente disponibili.
Passi per migliorare il rating:
- Migliorare la disclosure: pubblicare un bilancio di sostenibilità completo secondo standard GRI o ESRS
 - Engagement proattivo: molte agenzie permettono alle aziende di verificare dati e fornire feedback sulle valutazioni
 - Migliorare le performance: implementare azioni concrete su temi materiali identificati
 - Comunicazione strategica: articolare chiaramente strategie, obiettivi e progressi su temi ESG
 
Per rating su richiesta (EcoVadis, CDP)
Queste piattaforme richiedono registrazione volontaria dell’azienda.
Processo EcoVadis:
- Registrarsi sulla piattaforma (spesso su richiesta di un cliente)
 - Completare questionario dettagliato con documenti di supporto
 - Valutazione da parte di analisti EcoVadis (4-6 settimane)
 - Ricevere scorecard con punteggio e medaglia
 - Implementare piano di miglioramento per eventuali gap
 - Aggiornamento annuale
 
Processo CDP:
- Ricevere invito da investitori/clienti o auto-nomination
 - Completare questionario specifico (Climate, Water o Forests)
 - Valutazione secondo metodologia CDP
 - Ricevere score (A, A-, B, B-, C, C-, D, D-)
 - Risultati pubblici accessibili a investitori e stakeholder
 
Supporto professionale
Molte aziende si avvalgono di sustainability consultant o sustainability manager interni per:
- Condurre analisi di materialità
 - Raccogliere dati lungo la catena del valore
 - Preparare documentazione per le agenzie
 - Sviluppare piani di sostenibilità per colmare gap
 - Formare il personale attraverso corsi di formazione sostenibilità
 
Importanza dei rating ESG
I rating ESG hanno acquisito un’influenza determinante su molteplici aspetti del business.
Accesso al capitale e costo del finanziamento
Gli investimenti ESG rappresentano oltre 35 trilioni di dollari globalmente. Investitori istituzionali, fondi pensione e asset manager utilizzano rating ESG per:
- Screened investment (esclusione di aziende con rating bassi)
 - Best-in-class selection (privilegiare leader ESG)
 - ESG integration (incorporare fattori ESG nell’analisi finanziaria)
 - Engagement e proxy voting
 
Studi dimostrano che aziende con rating ESG elevati ottengono costo del capitale inferiore (fino a 30-50 punti base in meno su obbligazioni) grazie a rischio percepito minore.
L’accesso a green bond, transition bond e altri strumenti di finanza sostenibile è spesso condizionato da rating ESG minimi.
Reputazione e brand value
Rating elevati migliorano:
- Attrattività per talenti: le nuove generazioni privilegiano datori di lavoro responsabili
 - Fedeltà dei clienti: consumatori sempre più sensibili a sostenibilità e trasparenza
 - Licenza sociale ad operare: legittimità presso comunità e autorità
 - Protezione reputazionale: resilienza a crisi e controversie
 
Gestione dei rischi
Rating ESG fungono da sistema di early warning per tutta una serie di rischi:
- Rischi normativi: anticipare regolamentazioni future come regolamento CBAM o EUDR
 - Rischi fisici: esposizione a cambiamenti climatici e fenomeni meteorologici estremi
 - Rischi di transizione: vulnerabilità nella transizione ecologica verso economia low-carbon
 - Rischi legali: potenziale climate change litigation o violazioni normative
 
Relazioni commerciali B2B
Sempre più aziende integrano criteri ESG nella selezione fornitori:
- Grandi corporazioni richiedono rating minimi (spesso EcoVadis) ai fornitori
 - Catene di fornitura sostenibili richieste da CSDDD
 - Preferenza per partner con certificazioni ambientali e certificazione ESG
 
Conformità normativa
Con CSRD, CSDDD e altre normative europee, rating ESG aiutano a:
- Identificare gap rispetto a best practice
 - Strutturare la rendicontazione di sostenibilità
 - Dimostrare progressi misurabili
 - Prevenire accuse di greenwashing
 
Limiti e criticità dei rating ESG
Nonostante la crescente importanza, i rating ESG presentano alcune criticità riconosciute.
Mancanza di standardizzazione
Diverse agenzie possono assegnare rating molto diversi alla stessa azienda. Una ricerca MIT ha rilevato correlazione di solo 0,54 tra i rating delle principali agenzie (vs. 0,99 per rating creditizi). Cause:
- Metodologie diverse
 - Pesi differenti sui tre pilastri E, S, G
 - Definizioni variabili di materialità
 - Fonti dati non uniformi
 
L’adozione degli ESRS dovrebbe migliorare questa situazione.
Focus su rischi vs. impatti
Molti rating misurano principalmente i rischi ESG per l’azienda (outside-in) piuttosto che gli impatti dell’azienda su società e ambiente (inside-out). Questo può portare a valutazioni elevate per aziende che gestiscono bene i propri rischi ma hanno impatti negativi significativi.
La doppia materialità della CSRD sta correggendo questo bias.
Rischio di “rating shopping”
Alcune aziende potrebbero focalizzarsi su migliorare metriche facilmente misurabili per ottenere rating migliori, senza trasformazioni sostanziali del modello di business.
Copertura limitata per PMI
Le grandi agenzie si concentrano su aziende quotate. Le PMI hanno accesso principalmente a EcoVadis o piattaforme specializzate, con visibilità minore presso investitori istituzionali.